La guerra nel Dombass prosegue, e i morti sarebbero molti, molti di più di quello che si pensa.

Dopo il trionfale annuncio dato dai media ucraini del raggiungimento di un importante obbiettivo , sarebbero riusciti a “circondare Donestsk”, prontamente riportato dai media occidentali, la guerra nell’est ucraina ritorna sotto l’orizzonte dei media, sparita.

Uno dei mezzi del “vittorioso ” esercito ucraino.

Ma la guerra continua, con scambio di artiglieria e mezzi blindati da ambo le parti e sporadiche incursioni aeree da parte di Kiev.

In rete sono ormai disponibili centinaia di foto di mezzi blindati distrutti, appartenenti all’esercito ucraino…

Al momento la città di Donetsk e quella di Gorlovka non sono affatto circondate, anche se i combattimenti fervono nella zona.<br />E del “calderone del sud ” non ne ha mai parlato nessuno , in Italia, tranne qualche blogger indipendente, forse.
Migliaia di soldati circondati dalle forze dei separatisti, le truppe migliori dell’ucraina, pare, e non solo.
Il piano di Kiev era semplice, tagliare le linee di comunicazione tra la città di Donetsk e la Russia, isolando i confini.
Tre battaglioni corazzati all’inizio erano riusciti nell’opera, per poi ritrovarsi circondati dal nemico senza carburante nè munizioni.
La logica e la preparazione dei soldati ucraini, davvero molto bassa, avrebbe fatto pensare ad una rapida capitolazione di questi militari circondati, soprattutto dato che i tentativi dell’esercito ucraino di forzare il blocco sono sempre stati respinti con grosse perdite da parte dell’esercito di Kiev.
A loro onore va il fatto che hanno resistito fino all’ultimo, e alcuni di questi soldati sono riusciti a tornare in Ucraina, accompagnati da autobus, pare grazie ad uno scambio, avrebbero lasciato le loro armi e i mezzi blindati a disposizione dei separatisti senza distruggerli.
Altri settecento circa si sono recati in Russia, in cerca di soccorso.
I rimanenti circa 3750 uomini risultano “dispersi”, moti potrebbero essere feriti, altri hanno disertato  e si sono dati alla macchia, ma la maggioranza di questi giace insepolta nel sud del Dombass.
Ovviamente i media ucraini minimizzano, sono rimasti ai circa 391 morti nelle file dell’esercito in totale di metà luglio.
Ma i media ucraini, a ben vedere raccontano una storia ben diversa.
In rete circolano le interviste dei soldati appena tornati dal fronte che parlano di terribili bombardamenti sulle loro posizioni, di come istantaneamente i separatisti riescano a sapere i loro spostamenti, ma non il contrario.
I morti, tanti, tra le file dell’esercito, in numero anche superiore di oltre dieci volte rispetto a quello dei media ufficiali.
In parlamento a Kiev si è mosso qualcosa e alcuni parlamentari avrebbero diffuso i dati reali sul numero di vittime accertato.
Circa diecimila, tra cui tantissimi soldati dell’esercito regolare.
Nel bene o nel male la guerra civile ucraina verrà studiata dagli addetti ai lavori negli anni a venire.
Un piccolo gruppo di separatisti è riuscito finora a tenere testa ad un numero molto maggiore di soldati dell’esercito regolare, causandogli danni immensi e un numero elevatissimo di vittime, in proporzione.
Nel contempo tantissimi rifugiati si sono recati in Russia e in Ucraina, i civili delle zone contese.
I dati ufficiali del governo ucraino sono molto bassi, poche decine di migliaia di persone,  anche se molti preferiscono di non far sapere al governo gli spostamenti, per timore del fatto che i maschi della famiglia vengano precettati e mandati al fronte.
I dati russi sono chiari , oltre quattrocentomila rifugiati, per lo più famiglie con bambini, già presi in carico e sparpagliati nell’ovest della Russia.
Il numero è senz’altro maggiore, il visto non è richiesto per andar ein Russia e molti si sono recati da parenti ed amici in attesa della fine della guerra.
La Russia ha anche emanato una nuova legge che prevede al possibilità ai rifugiati che parlano russo, di ottenere la cittadinanza, a fronte della rinuncia alla cittadinanza ucraina.
Malgrado tutto la richiesta di manodopera in Russia è molto grande e le politica “scoraggia” l’immigrazione, per usare un eufemismo.
La più grande risorsa dell’Ucraina per la Russia sono i cittadini ucraini stessi, perlomeno quelli che parlano russo e abitano nell’est del paese.
Quello che mi fa specie è che si parli tanto di Gaza, invece che del Dombass, mentre pare chiaro che, in confronto a quello che sta succedendo in Est Ucraina, il problema palestinese è poco più di una scaramuccia.