La gerarchia interiore

Conoscere sé stessi significa conoscere il posto che si occupa nella società, in particolar modo quelle che sono spiritualmente aristocratiche. In tali domini la gerarchia si contrasta con un ordine che è totalmente opposto; il mondo negazionista e relativista della democrazia sospinge l’uomo verso desideri sempre più carnali alterando le fattezze per renderlo ibrido. La democrazia è infatti l’assolutizzazione delle libertà umane opportunamente veicolate attraverso delle filosofie naturali e inverate nella società attraverso un appropriato linguaggio pseudo-ontologico.

L’idea democratica è sovversione della natura, etica, morale e spirituale dell’uomo che si è fatto figlio dell’idea demonica che opera nel dominio generale antitradizionale. In coloro privi della visione gerarchica, il mondo demonico democratico rimane un tempo effimero nella vita, un tempo che non conduce altro che allo sposare entità che non sono assolute; per questo il serpente è definito come avversario, perché telluricamente si appoggia una colonna di Verità per ipnotizzare il popolo. Il male ha bisogno sempre della Verità alla quale aggrapparsi per mimetizzarsi, altrimenti sarebbe smascherato. Per tale motivo i mistici ed Santi colgono i segni del male nei dettagli più celati principalmente tra le parole che vengono pronunziate e la loro opera è quella di mettere in luce la Verità ed atterrare la menzogna.

La capacità di elevarsi è comprovare la nobiltà della propria origine ed a questa origine l’uomo appartiene come figlio della libertà che ama la Verità. In tale contesto Verità e Libertà coincidono in una visione mistica e teandrica; la si potrebbe definire una sobornost della coscienza libera.

La gerarchia interiore nasce quando “l’uomo è insieme la somma ed il culmine della creazione. Per questi appunto è stato creato il settimo giorno. Appena apparve l’uomo, tutto fu concluso, e il mondo superiore ed il mondo inferiore, perché tutto è racchiuso nell’uomo; egli unisce in sé tutte le forme1”. In tal modo le parole di colui che rientra in questa gerarchia interiore riesce a creare una gerarchia esteriore non per mezzo della violenza di un imposizione, ma piuttosto dal senso di autorevolezza delle parole che pronuncia e che in coloro vittime del “mondo moderno democratico” riescono a risvegliare un iniziale e confuso senso di una vita più trascendente e poi sempre lentamente inizia una sorta di purificazione dalle idee che il mondo ha veicolato opportunamente al fine di de-gerarchizzare la società.

Questo spiega il perché delle Rivoluzioni; “il rivoluzionario ha cominciato con l’uccidere in sé la gerarchia, mutilandosi di quelle possibilità alle quali corrispondeva il fondamento interiore dell’ordine che egli va poi ad abbattere anche esteriormente2”.

Una civiltà si rivela feconde per la facoltà che essa ha di incitare gli altri a imitarla; se cessa di sedurli, si riduce tutto ad un cumulo di frammenti e di di vestigia3”.

Il Cristianesimo ridotto attraverso il dialogo ad un sistema di verità relative e non assolute non può trascinare le altre civiltà all’imitazione, ma contrariamente alla concorrenza. Infatti si deve ammettere che l’opera della suggestione e dei suggestionatori si muove attraverso un verbalismo che da forza a delle parole transitorie al fine di demagogicamente indurre il popolo a credere che la vittoria conquistata è il bene e non il suo contrario. L’idea che la divino-umanità sia trinitariamente sita nel cuore dell’uomo e che, pur silenziata dalle parole del mondo, continui il proprio regno in attesa che l’uomo guardi al proprio cuore e non alle idee della mente, permane come se ci fosse un lontano ricordo di qualcosa di luminoso che sottraeva il buio per riempirlo di luce. L’idea che Cristo possa regnare veramente nei nostri cuori è vista come il retaggio di antiche tradizioni che oggi, nel mondo moderno, del movimento delle masse e dei capitali, non hanno alcuna valenza. Ma Cristo non ha bisogno di masse ma dei singoli ed è per questo che il numero dei salvati è molto ridotto.

Nell’era dei media, di internet, riscoprire il senso del silenzio, della meditazione per iniziare un percorso dello sguardo e dell’intelletto non è altro che ritrovare la simbologia che ci avvolge. Sarebbe interessante studiare l’illuminazione zen che attraverso il satori giunge alla spiegazione del fatto apparentemente inspiegabile (il koan). Tutto è oggi meccanicistico pur essendo un evidente questo miraggio nel deserto della vita dell’uomo, il quale cerca la spiegazione alle avversità della vita, resa oramai ancor più complicata da questi personaggetti che escono alla ribalta come clown di un grande circo per farci ridere e che molto più spesso generano un mondo di coulrofobici4. Il nostro secolo antigerarchico è il secolo del Prozac.

Anche le malattie psichiche sono spesso dovute alla mancanza di un corretto ordine interiore che esplode in forme mentali molto spesso gravi. Cosa fa la scienza? Si adegua e cerca sempre nuovi farmaci se questo consente un rientro economico, ma ove saltasse fuori un medico o un ricercatore che proponesse una cura meno costosa e con effetti migliori, costui viene abbattuto dalle forze sovversive.

Ecco il perché l’uomo senza gerarchia interiore si affida alla necessità, cioè ad una forza esteriore che lo governi e gli impedisca di pensare diversamente dal pensiero concesso alla massa come aspetto di una “libertà” donata ma che è pietrificante. Egli deve attenersi ai protocolli, alle convenzioni, ai trattati, alla disciplina interna, non può e non deve creare e questo accade specialmente nello Stato e nelle grandi Aziende multinazionali5.

Anche l’uomo decaduto, infatti, continua ad essere un microcosmo e continua a racchiudere in sé tutti i livelli e tutte le forze dell’universo6”.

La menzogna è terrorizzata dalla Verità e cerca di occultarla attraverso forme ed enti che sono parole che debbono impedire la nascita di una gerarchia interiore perché “la verità che un uomo si è creata e vuole imporre agli uomini è imposizione di sola menzogna. Colui che cerca una verità da imporre come dominio sugli altri uomini, impone sé stesso non la Verità. La Verità mia lascia libera anche la menzogna, la menzogna fa chiasso, fa violenza, strepita perché ha paura del potere della Verità7” che è quello di far crollare tutti i falsi miti innalzati dalle menti di uomini assetati di potere.

Diceva Teolepto di Filadelfia (1150-1321) che “lo spirito che fugge il mondo esteriore si concentra dentro di sé stesso, si unisce alla sua parola mentale naturale e mediante questa parole essenziale si unisce alla preghiera. Con la preghiera si eleva alla scienza di Dio con tutte forza e tutto il peso del suo amore. Allora la bramosia della carne svanisce8” e l’uomo ritrova la sua vera gerarchia interiore. I popoli del mondo globalista non rappresentano oramai nemmeno più teorie o ideologie ma solo ossessioni.

Ecco perché l’uomo deve avere la forza ed il coraggio di fidarsi di Cristo, donandogli anche quel poco d’amore che ha nel cuore di cuore, perché il Salvatore è tale perché attraverso la sua morte ci ha perdonato e con la Resurrezione ci ha donato la Sua Amicizia.

DIACOMO MARTINO http://liberticida.altervista.org/

1A. Franck – “La Kabbale ou la philosophie religieuse des Hébreux” Paris 1889

2Julius Evola – René Guenon – Gerarchia e Democrazia –Ed. di AR 1970

3Emil Cioran – Storia e utopia – Adelphi 1998

4Il nome è difficile, quasi impossibile da pronunciare: coulrofobia. Deriva dal greco e fa riferimento alla paura per coloro che camminano su trampoli. Giocolieri e clown, insomma. Ed è per questo che oggi è la definizione della fobia dei pagliacci.

5Un articolo su cosa accade nelle Aziende multinazionali è in preparazione (n.d.r.)

6N. Berdjaev – Il senso della Creazione – Jaca Book 1994 pg. 103

7L. Gaspari – Τετράδιο του έρωτα – pg. 51

8Teolepto di Filadelfia – Pensieri vari Filocalia – Ed. Paoline