La Democrazia della Prostituzione

La prostituzione già nell’antica Grecia era parte della vita quotidiana, una attività che occupava un numero significativo di persone e che era diventata una voce importante dell’attività economica: legalizzata e regolata. Spesso applicava prezzi “abbordabili” che permettevano democraticamente a tutti di poter soddisfare le proprie esigenze e già all’epoca coinvolgeva entrambi i sessi, gli uomini si concedevano a una clientela quasi esclusivamente maschile. Esistevano anche le “seguaci delle etere”, insomma anche le lesbiche erano accontentate.

Già allora era una attività considerata come un qualsiasi impiego lavorativo, del tutto ordinario. Un sistema adatto per controllare la salute pubblica e per contenere l’adulterio (straordinariamente moderno e democratico). Del resto la prostituzione salva i matrimoni da molti secoli, permette piacere senza doversi impegnare in relazioni che rovinano la famiglia e l’amore di coppia. Molti uomini di una rispettabile età preferiscono divertirsi per qualche ora senza mettere in pericolo il matrimonio e l’amore dei figli.

Moderno e democratico perché permetteva a donne che non riuscivano a trovare un altro lavoro e a vedove indigenti di avere un reddito e di vivere degnamente in modo decoroso e legale. Se sei riconosciuta e paghi le tasse hai tutti i diritti!

Ma la vera evoluzione era che si ci poteva circondare anche di piacere più raffinato e lussuoso, simile alle escort attuali di alto livello – molto istruite e raffinate – o al primo prototipo di geishe: musiciste e ballerine, intrattenitrici per tutti i gusti e pure di alto livello, la prostituzione non è solo piacere sessuale ma anche piacere celebrale. Non più una prostituta, ma una compagna che intrattiene e allieta qualche ora in sublime raffinatezza, una sorta di nobiltà che si riscontrerà anche nelle corti francesi. Roma e Venezia fin dal Medioevo divennero i grandi poli della prostituzione con una offerta per tutte le “borse”: Roma perché abbondava di chierici, pellegrini e alti prelati, Venezia perché era un importantissimo centro commerciale, con marinai e mercanti provenienti da tutta Europa. Nel Rinascimento si affermarono le cortigiane e la loro educazione era mirata per soddisfare cardinali, artisti, nobili e re.

La democrazia arriverà ad allevare una nuova forma di prostituzione, dove la donna ha una formazione prestigiosa che le permette di poter conversare con uomini colti e dotti. Oltre al sesso ci sono le moderne Aspasia, donne che si prostituiscono ma “spesso senza fornire favori sessuali”, donne che parlano e operano come psicologhe, donne in grado di gestire gli uomini più importanti di stato (peccato che molti politici italiani NON se ne sono serviti), pensatrici e filosofe. Come dimenticare Jeanne Antoinette Poisson (Madame de Pompadour), la donna francese più potente del XVIII secolo. 

Nei secoli si sono alternate tolleranza e repressione, e questo andamento ha seguito la democrazia e la libertà del periodo storico. Anche nella Russia dei soviet la prostituzione resisterà: nel ’22 le prostitute censite a Pietrogrado e a Mosca erano 62 mila.

DA SEMPRE il popolo vuole “panem et circenses” e bisogna darglielo. E’ inutile in Italia continuare con questa tragicomica “sceneggiata”. Che si parli di prostitute o del comportamento dei politici ci si ritrova sempre nelle medesima situazione. Questa ZNATION è tutta apparenza come la messa cattolica: prima tutti si confessano, poi prendono l’ostia, si fermano un attimo a pregare… e appena mettono il piede fuori violano sistematicamente – e con passione – tutti i comandamenti possibili. Una nazione che ha cancellato il valore della democrazia, della politica, ha cancellato tutto e ora le prostitute NON sono quelle che lavorano per strada (audaci, con cervello, libere imprenditrici, furbe, temerarie, avventuriere, crocerossine…), spesso le peggiori prostitute sono le persone che fanno informazione e politica.

Eh sì perché quando la democrazia muore, si gettano le donne del piacere nel fuoco e le si emargina (si punta il dito contro di loro come se fossero una piaga di cui vergognarsi), mentre chi mal governa si ritira per un po’ di tempo, si ri-vergina e magari scrive un libro per tirare Avanti.

Le prostitute dell’informazione fanno danni incalcolabilmente superiori a qualsiasi meretrice. Si parla di mal costume ma si dovrebbe parlare di mal-governo: accendo la televisione e vedo le peggiori marchette, quando là fuori le ragazze del piacere parlano con clienti che non sanno trovare lavoro, non sanno come pagare i conti e piagnucolano, mentre loro educatamente li ascoltano e li rincuorano.

E allora brutto k@xxo chi è la troia vera?   E allora la mega-marchetta la faccio io: Io Sono Una Fottuta Troia Che Guarda Con Occhi Diversi, e Voi – dopo che vi siete sfogati con una xxxxxxxx – ditemi là fuori cosa vedete …. Chi è Veramente la Puttana e dove si è fatta fottere la Democrazia?

Alessia http://liberticida.altervista.org