La conclusione della corte internazionale dell’Onu del 22 luglio 2010

La conclusione della corte internazionale dell’Onu del 22 luglio 2010
«Su richiesta dell’assemblea generale dell’Onu su iniziativa della Serbia,
la Corte conferma il fatto che la proclamazione unilaterale
dell’indipendenza da una parte dello Stato non viola nessuna norma del
diritto internazionale».
E’ un fatto di pochi anni fa, la Serbia, distrutta, aveva perso la guerra etnica con Croazia e Bosnia.
Rimaneva una sola regione della Serbia contesa , il Kosovo.
Popolato da una maggioranza di etnia e lingua albanese, covava un forte sentimento indipendentista.

Nelle zone del Kosovo , con maggioranza serba i serbi combattevano gli albanesei, e viceversa.
Grande spargimento di sangue da entrambe le parti, con paramilitari serbi che seminavano il terrore.
La comunità internazionale decide di intervenitre con circa quarantamila bombardamenti in territorio serbo , e oltre cinquemila vittime.
A seguito di tante morti e tanto combattimento il Kosovo dichiara l’indipendenza unilaterlmente , malgrado la fortissima opposizione del governo serbo e la pretesa di incostituzionalità.
A tutt’oggi il problema Kosovaro non è risolto , malgrado le pretese dei media occidentali , con i Kosovari di origine serba chiusi nell’enclave della Metiochia e la maggioranza albanese che fa una sorta di “pulizia etnica”, distruggendo le case dei serbi e le chiese ortodosse, tra l’altro.
Come avete visto sopra la Corte internazionale dell’Onu sancisce che non aver trovato niente di irregolare in questa dichiarazione di indipendenza. 
La situazione in Crimea è ben diversa, dato che finora non ci sono state vittime.
Però ricordiamo:
  • Fino gli anni 1990 Ucraina e Russia facevano parte della stessa federazione, si staccarono dopo la caduta dell’impero sovietico.
  • La Crimea fino al 1954 era una repubblica autonoma, unita forzosamente all’Ucraina
  • Dal 1994 la Russia ha distribuito passaoporti ai cittadini della Crimea e del Dombass,la zona della città di Karkov, tanti passaporti, si parla di alcuni milioni (dieci milioni, secondo le fonti russe, ovvero circa un quarto della popolazione dell’Ucraina e la maggioranza delle popolazione nelle zone interessate..
  • Di fatto gli abitanti di queste zone con doppio passaporto sono già cittadini russi a tutti gli effetti, in Crimea il 58 per cento degli abitanti è già cittadino russo, per esempio, non deve neanche fare il passaporto nuovo..
  • E di fatto esiste davvero uno scontro politico tra alcune zone della Crimea “russofone” contro il governo centrale di Kiev
  • I Russi, insieme ai rappresentanti di alcuni stati europei e ai rappresentanti delle opposizioni ucraine avevano raggiunto un accordi di compromesso , sulla formazione di un governo di transizione rappresentato anche dal partito di Janukovich, il presidente decaduto. l’accordo è stato completamente ignorato dalle opposizioni , che hanno di fato esautorato il presidente e il partito di maggioranza, costringendo molti deputati alle dimissioni con la forza e gli altri a votare per l’arresto dell’ex presidente.
  • Di fatto il nuovo governo è rappresentato da esponenti del partito di opposizione creato dalla Tymoshenko e dai partiti di estrema destra, che hanno addirittura cinque ministri.
Ci sono anche delle opposizioni alla pretesa russa di annettersi la Crimea.
  • La costituzione Ucraina non lo permetterebbe dato che la Crimea è un territorio a “statuto speciale”, non una repubblica indipendente, malgrado due votazioni nel 1991 e nel 1994 degli abitanti Crimea che chiedevano l’indipendenza,.
  • L’accordo di Budapest del 1994 sanciva in qualche modo l’unità dell’Ucraina in cambio della rinuncia all’arsenale nucleare, ma ormai questo accordo è carta straccia, l’unità non esiste più e il governo di Kiev è formalmente libero di dotarsi di armamento nucleare.
 Insomma le azioni Russe sono evidentemente una forzatura, ma ne più e che meno delle forzature avvenute in Kosovo dalla Nato , senza l’avallo dell’Onu e delle aggressioni contro altri stati, avvenute perlopiù direttamente o con l’avallo del governo USA.
Ricordiamo che con infiniti pretesti gli Usa hanno fatto assassinare politici, sacerdoti ed attivisti, finanziato gruppi di guerriglieri e occupato militarmente varie nazioni , a volte anche con argomenti assolutamente pretestuosi, (vedi Libia, Afghanistan e altri).
Lasciando da parte la retorica e un supposto diritto di non ingerenza , che non esiste nei fatti , esistono solo gruppi di potere e di forza, che variano nel tempo, non si capisce per quale motivo le azioni russe finora non debbano essere considerate legittime, solo perché si tratta di azioni contrarie alla volontà degli Stati Uniti.
Non si vede una soluzione pacifica dello scontro ormai etnico tra est e ovest, malgrado siano  al momento solo le minoranze di estrema destra della galizia e dei militanti filo russi di Karkov e di Donetsk a fomentare lo scontro.
Purtroppo queste ultime sono escluse dal governo , che sta firmando a rotta di collo accordi con la UE, con una fretta sospetta, quasi a voler fare accettare alla minoranza filo russa il fatto compiuto, elezioni o meno.
Se da una parte l’accelerazione estrema da parte della Russia, che ha inviato immediatamente militari in Crimea, è giustificata forse da una oggettiva necessità di difendere i gli interessi nazionali, la fretta estrema da parte dei governi europei di dare appoggio economico e politico al governo golpista è visto dai russi come una provocazione.
Forse lasciare decantare il tutto per qualche mese e invitare il nuovo governo a accettare anche rappresentanti dell’Est Ucraina avrebbe aiutato.
Se va avanti così c’è il rischio di una guerra civile.