Kiev libererà il popolo del Dombass dai “terroristi” a costo di ammazzarli tutti – e chi pagherà, dopo?

A prescindere dai proclami delle due parti , i separatisti del Dombass e il governo di Kiev la guerra nell’est prosegue, con bombardamenti a tappeto da parte dell’esercito , soprattutto sulle zone abitate, non “anche”.
Inutile darvi un dettaglio , l’esercito di Kiev , che dichiara questa mattina “solo” nove morti tra le file dell’esercito, continua attaccando sopratutto a distanza , con artiglieria e razzi, perlopiù, le zone controllate dai ribelli, zone , dove, bisogna ricordarlo, abitano ancora centinaia di migliaia di persone.

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Il governo di Kiev è fiducioso di riconquistare completamente il Dombass entro il 12 luglio, e già si sta organizzando per il “dopo”.

Pare che i “partner europei” si siano già offerti di stanziare un miliardo e mezzo di euro per la ricostruzione.
Oddio, mi sembra carino che l’Europa riesca a trovare soldi per ricostruire fabbriche e case demolite dalle bombe dell’artiglieria di Kiev, e che un paese non appartenente alla comunità europea possa venire così ben aiutato,
Altri paesi europei, in presa a terremoti, alluvioni e crisi economica non ricevono un benamata cippa di cazzo dall’Europa, per dillo in termini tecnici.

Ukrainian Defence Minister Valeriy Heletey in parliament in Kiev, 3 July

Ma il nuovo ministro della Difesa di Kiev, Valeriy Heletey, ha anche promesso che si “riprenderanno la Crimea” e che “faranno una sfilata celebrativa a Sebastopoli”.
E questo tal General Valeriy, ex poliziotto, è stato scelto da Poroshenko , il presidente cioccolataio, per sostituire il buon Mikhail Koval, il predecessore che aveva deciso di istituire dei campi di “filtrazione” pe separare gli abitanti del Dombass “favoreggiatori” dei separatisti e per inviarli in diverse zone dell’Ucraina, in pieno stile stalinista.

Rimarrebbe una bella vittoria di pirro, quella di Kiev, l’essere riusciti a “riconquistare” un proprio territorio a suon di bombe non fa ben sperare per un radioso futuro economico della zona, e una nazione già prostrata dalla crisi, dovrà sobbarcarsi il costo della ricostruzione.

Vediamo il radioso futuro (oltre al tiepido inverno) che è di fronte alla popolazione di Kiev.
Nei miei post precedenti avevo già parlato degli insostenibili aumenti di prezzo di tariffe e generi alimentari, a fronte della svalutazione e del sostanziale blocco degli stipendi.
Alcune cose sono cambiate, nel frattempo, in peggio, ovvio:

  • Il saldo positivo del commercio estero della Russia è cresciuto del dieci per cento circa, rispetto all’anno precedente, nel link ucraino che vi fornisco non ve lo dicono , ma è dovuto al fatto che gli Usa stanno importando più petrolio russo…le sanzioni stanno raggiungendo l’apice, pare.
  • Il saldo commerciale negativo  tra Ucraina e Russia è aumentato di diverse volte, per via della riduzione consistente delle esportazioni verso la Russia (riduzione che aumenterà grandemente nei prossimi giorni) fino a raggiungere un disavanzo tra Gennaio e Maggio 2014 di oltre cinque miliardi di dollari. Disavanzo che, guarda caso, è pari al “conto del gas” ancora da pagare.
  • Il fondo di garanzia che dovrebbe garantire i depositi dei correntisti fino a duecentomila UAH, non ha liquidità sufficiente. Inoltre le banche sono preoccupate del fatto che il 99 per cento dei conti correnti depositati nelle banche sono a breve termine, ovvero il correntista, in teoria può ritirarli quando vuole. In teoria, chiedetelo a chiunque abbia dei soldi in ucraina come sia facile ritirarli, adesso.  Un giorno manca il timbro, un giorno c’è un solo operatore  addetto ai prelievi, ha centinaia di persone davanti e lavora pianissimo, un giorno la banca  è chiusa “per ferie” il giorno dopo apre solo la mattina , e al bancomat puoi prelevare solo 600 UAH per volta (circa 35 euro), se riesci a superare la fila prima che finiscano i soldi.
  • Naftogaz ha stabilito un nuovo prezzo “unico” per il gas all’interno dell’Ucraina. Oltre al gas proveniente dall’estero (non dalla Russia, adesso) e il gas prelevato dai giacimenti interni, dovrà essere venduto alle tariffe medie europee, ovvero 360-380 dollari ogni mille metri cubi. Fine delle tariffe agevolate , che imponevano la vendita del gas prelevato dai pozzi ucraini al prezzo di 68 dollari solamente, e fine di tutte le agevolazioni , che dovranno ricadere sulle amministrazioni locali. Cattive notizie per molti.
  • Centinaia di corpi privi di organi interni sono stati ritrovati nel Dombass e pare che si tratterebbe di persone gravemente ferite o decedute durante i combattimenti. Pare che nelle retrovie delle forze di Kiev fossero presenti molti medici “volontari” occidentali. Medici che spesso cercavano di “salvare” molti feriti grevi trasferendoli d’urgenza ” in “strutture meglio attrezzate”. Un simpatico ed innovativo modo di arrotondare, per parecchia gente e per gli oligarchi che devono finanziare di tasca propria le loro milizie private.
Ragazzi, io se fossi nel governo di Kiev non mi preoccuperei del Dombass ma della “leggerissima” crisi economica in arrivo e dell’inverno freddo, che porterà a qualcosa di più del calo del PIL avvenuto negli Usa.
Vi do una dritta, ragazzi, il governo russo non darà un rublo di aiuti o un metro cubo di gas al governo ucraino.