John Calhoun e il programma “esperimento 25” cosa c’è dietro l’immigrazione

https://en.wikipedia.org/wiki/John_B._Calhoun Programma molto interessante: il ricercatore fu il primo a studiare seriamente le dinamiche dell’accrescimento della popolazione, dimostrando attraverso un allevamento di topi in condizioni ideali (cibo a volontà, controlli veterinari, spazio in abbondanza e assenza di predatori) che alla fasce di crescita della popolazione seguono poi dinamiche complesse. Queste sfociano in poche generazioni nell’apatia, nel rifiuto del sesso da parte di molti maschi e nell’estinzione, preceduta da un folle periodo di omosessualità e cannibalismo. In poco tempo i topi morirono di vecchiaia, senza più riprodursi, e anche se ne vennero prelevate alcune decine disponendoli in un altro habitat diverso, morirono lo stesso senza riprodursi. Il motivo principale di questo dramma sarebbe una scarsa deriva genetica, ovvero il fatto di esser partiti da sole quattro coppie di topi. Un fenomeno conosciuto in genetica, che dimostra che una popolazione senza sufficiente differenza genetica e sufficienti componenti iniziali non può sopravvivere. Niente Adamo ed Eva, spiacente!

Durante i suoi studi, Calhoun coniò il termine behavioral sink https://en.wikipedia.org/wiki/Behavioral_sink – sprofondamento comportamentale – per descrivere la patologia comportamentale che deriva dal sovrappopolamento: egli temeva che gli stessi risultati ottenuti con i topi, fornissero anche un oscuro presagio sul futuro dell’umanità (boom demografico e risorse a disposizione).

Così gli eurocrati hanno pensato che inserire mediorientali musulmani (i ciabattanti) e negri (gli amanti del welfare) in Europa, poteva essere un modo per contenere la decadenza e rinnovare il patrimonio genetico. Vah, fa sempre bene rinfrescare il patrimonio genetico! A Bruxelles hanno pensato che le donne bianche avrebbero gradito i “super dotati big bamboo” oppure avrebbero apprezzato “la lunga durata dei pisellini circoncisi”. Aspettiamo e vediamo se hanno ragione, ormai l’esperimento è partito… e presto vedremo come si sviluppa il meticciato.

I russi stanno ripetendo l’esperimento ripetutamente dal 1992 e, malgrado questo, non gli è mai passato per la mente di fare entrare nuove “risorse” africane, dato che al massimo permettono di rimanere gli immigrati provenienti dalle repubbliche ex-sovietiche e gli immigrati asiatici (ma solo di certe nazioni, capiamoci bene: filippini, indonesiani e cinesi…). Forse loro sanno qualcosa che noi non sappiamo e hanno introdotto esperimenti matematici certi, certificati e qualificati.

Molti studiosi hanno dimostrato che un mondo sempre più popolato crea nichilismo e disordine nelle città popolose, esattamente come era successo in Universo 25 dove non aveva ucciso la fame, ma le persone sviluppano la tendenza ad autodistruggersi o a non riprodursi. Sono ancora molti gli scienziati che studiano la teoria di Malthus, ma con un nuovo sguardo: più sovrappopolazione, più fame e una società dove le persone distruggono se stesse, in linea col modello dei topi.

Ma anche la genetica e l’alimentazione sono due fattori che influiranno molto, ovvero dobbiamo porre attenzione al legame tra ciò che mangiamo e il nostro codice genetico. Nuovi studi legano il DNA e la ricerca di biologia molecolare (https://www.barillacfn.com/it/magazine/cibo-e-salute/alimentazione-e-genetica-si-influenzano-a-vicenda/), sono nate nuove scienze come: la nutrigenomica, la nutrigenetica e la nutraceutica. Queste studiando i legami tra la salute di ciascuno, la dieta alimentare e le basi genetiche. Gli alimenti che mangiamo sono direttamente collegati con le molecole che possono influenzare – in modo diretto o indiretto – la possibilità di sviluppare malattie legate al DNA. Il cibo influenza i geni e può modificare la salute, migliorandola e deteriorandola. Quello che mangiamo può essere uno strumento per spingere il patrimonio genetico in una direzione specifica, in questo caso non si modifica la sequenza o la struttura del DNA, ma si parla di far funzionare in modo diverso un gene (i geni possono modificare la capacità di produrre proteine). Il cibo influenza i geni coinvolti in: processi digestivi, assorbimento di nutrienti, stati di infiammazione, reazioni del sistema immunitario, crescita delle cellule, e sviluppo di malattie come cancro, Alzheimer o diabete.
Ma se è vero che il cibo influenza il DNA, è anche vero il contrario: il patrimonio genetico di un individuo può determinare anche risposte differenti sul fronte al medesimo nutriente. Un determinato alimento può avere un effetto molto differente da una persona all’altra grazie al DNA e alle differenze chiamate SNP (polimorfismi a singolo nucleotide) che sono presenti nei geni e che possono influenzare in modo rilevante i differenti processi legati all’assunzione dei nutrienti. Differenze del DNA che hanno rappresentato spesso un vantaggio evolutivo.

Però una cosa va ricordata, https://it.wikipedia.org/wiki/Deriva_genetica: le popolazioni che migrano possono osservare l’effetto del fondatore, che si verifica quando pochi individui con un allele raro nella generazione originale possono produrre una popolazione che ha frequenze alleliche che sembrano essere in contraddizione alla selezione naturale. Gli effetti del fondatore sono spesso ritenuti responsabili delle alte frequenze di malattie genetiche.”

Coincidenze, dannate coincidenze. Emh, noi in Europa ci divertiremo a fare da cavie (topi) a questo immenso laboratorio che è la genetica, i risultati molto presto si vedranno. Contenti voi!?

NUKE & Alessia http://liberticida.altervista.org/