Chi legge questo blog avrà capito che sono filorusso ma, per non essere tacciato di partigianeria , tratterò anche russi, ce ne sarà per tutti.
Il faccione di oggi appartiene a Aleksander Zaldostanov, il capo della gang di motociclisti russa “lupi della notte” (Night Wolwes), adesso presente in quel di Sebastopoli, insieme ad altri bikers, pronti a dare un maschio appoggio al governo russo.
Qui lo vediamo in moto , insieme ad un suo amico, un tal Valdimir Putin, abbastanza famoso in quel di Mosca. (no , non è un fotomontaggio).
Qui lo vediamo ricevuto dal Patriarca della chiesa ortodossa di Mosca, Kiril, che lo benedice.
Ma chi è Aleksander Zaldostanov?
Nasce il 1 Gennaio 1963 e si smarrisce subito tra i tanti milioni di coetanei, fino alla sua laurea in medicina e alla sua pratica in una clinica dentistica.
E qui nascono le leggende sulla nascita di un mito .
Alcuni parlano delle sue collane di denti realizzate per sfizio e dell’uso artistico di questi “gioielli di ossa ” fatto dallo stilista russo Yegor Zaitsev.
Da questo aneddoto si capisce che la vita in clinica stava stretta ad Alexander, che fonda nel 1988 la sua banda , i “lupi della notte”.
Il suo soprannome è “il chirurgo”, che pare derivi sia dalla sua leggendaria abilità con il coltello e sia alla sua precedente pratica in clinica.
Ma dove è nato?
Ricordiamo il suo luogo di nascita, Kirovograd, città al tempo facente parte dell’Unione Sovietica, adesso al centro dell’Ucraina.
La sua carriera motociclistica comincia a Mosca, con la creazione della sua Gang, che al momento conta di 5000 iscritti.
Sembrano pochi, ma ricordiamo che i suoi omologhi americani, i “bandidos”, segnalati dalle autorità Usa come la “più pericolosa banda motociclistica negli Usa” , conta appena di milleseicento iscritti.
Come funziona quella che non è un club di motociclisti che si incontrano dopo il lavoro , ma una “gang”?
Gli iscritti, dopo anni di praticantato , tutti rigorosamente dediti al “credo” sono altri motociclisti facente parti delle bande “affiliate”, ovvero coloro che svolgono il “lavoro sporco” per conto della gang principale.
Ci sono da cinque a dieci affiliati per ogni iscritto, potete capire che alexander mobilita un piccolo esercito.
Un esercito sparso in tutte le zone russofone, dalla Russia, fino alla Bielorussia, Ucraina, Moldavie , Georgia, fino alla Serbia.
E in ogni zona ci sono altri club satelliti di “lupi della notte”, tutti facente capi a Alexandr.
Come mai un personaggio tatuato, vestito sempre rigorosamente di pelle borchiata e dal passato perlomeno discutibile, è così legato alle massime autorità politiche e spirituali russe?.
Si parte sempre da lontano, dai cosacchi, truppe irregolari che venivano utilizzate dallo Zar di turno alla bisogna, se non si poteva intervenire con l’esercito , o se la situazione non era chiara, una bella carica di cosacchi con la sciabola risolveva molti problemi.
C”era un territorio inesplorato da conquistare?
Dei villaggi di ebrei o qualche altra minoranza causava problemi?
Bastava chiamare i cosacchi , che non necessitavano neanche di rifornimenti o di stipendio , si foraggiavano direttamente con quello che trovavano in loco , e se non c’erano ricche città da conquistare come paga si accontentavano dei terreni improvvisamente diventati liberi da attività umana.
Aleksander mentre fa il suo arrivo ad un raduno a bordo di un carro armato funzionante, residuato bellico prestatogli dal museo locale.
L’ultimo raduno , nel luglio 2013 avvenne a Sebastopoli, in Crimea, e Putin partecipò alla grande, facendo aspettare per quattro ore il premier Yanukovich.
La filosofia di Zaldostanov è semplice, il “credo”:
“un popolo, una lingua, una religione”.
Nessun razzismo , badate bene , ma il popolo è quello russo, la lingua è la lingua russa e la religione è il Patriarcato ortodosso di Mosca.
Nessun dubbio e nessun tentennamento.
Viene un dubbio, si pensa da cosa faccia questa gente per vivere, per fare sfilate forti di centinaia o, meglio migliaia di partecipanti, e raduni internazionali lunghi giorni, a base di patriottismo, alcoolici e barbecue.
Ma ricordiamo anche le sue parole di alcuni giorni fa, ai giornalisti che gli chiedevano cosa facesse lui e alcune centinaia di bikers da quelle parti:
“dove ci sono i “Night Wolwes” là c’è la Russia”.
Io consiglio di non fargli questa domanda con le spalle rivolte ad un pozzo profondissime , altrimenti si rischia grosso….