Il “solito” problema al reattore n. 6 della centrale nucleare di Zaporizhzhya in Ucraina. E alcune note sul carbone del Dombass..

In Ucraina il gas viene utilizzato essenzialmente per il riscaldamento e per le industrie, l’energia elettrica viene generata da nucleare, idroelettrico e da centrali a carbone.
La centrale n. 6  del complesso di Zaporizhzhya quella che sta utilizzando barre di uranio provenientei dagli usa e non dalla Russia, al omento è ancora ferma.
il resto del complesso, costituito da diverse centrali al momento genera il 40% dell’energia nominale.
Come potete vedere da questa notizia gli ucraini cominciano a non fidarsi, e misurano il livello delle radiazioni intorno alla centrale, livello che pare sia ancora normale.
Cosa sta succedendo quindi?
Il riscaldamento delle case in Ucraina viene realizzato secondo il vecchio metodo sovietico, ovvero centrali che portano acqua caldissima nei casermoni costruiti negli anni 70.

Per via della estrema scarsità di gas la temperatura negli impianti di riscaldamento è stata abbassata moltissimo, prima era anche intorno agli 80 gradi, mentre adesso i condomini più lontani si vedono arrivare acqua appena tiepida nei radiatori.
Dato che ci sono anche dieci gradi sotto zero fuori molti hanno acceso delle stufette elettriche per non congelare,sovraccaricando le reti di distribuzione energetica.
Quando il diavolo ci mette lo zampino, lo fa per bene, e arriviamo al secondo, grosso problema.
Metà delle centrali elettriche ucraine vanno a carbone, e il carbone adatto per queste centrali proveniva dalla zona di Lugansk, proprio quella adesso in mano ai separatisti.
Ovviamente le forniture si sono interrotte, e le scorte delle cntrali sono al minimo, con rischio di chiusura.
Ho chiesto a chi ne capisce come mai gli ucraini non acquistano carbone all’estero, e, quando provano a farlo ci sono gravi problemi (guarda caso anche ILVA e carbone sono parte di un qualcosa di molto complesso, ne parlerò in un altro post).
Dato che si tratta di un argomento molto variegato, proverò a spiegarvelo in modo semplice.
Il carbone proveniente dal Dombass, ovvero dalla zona di Lugansk e dalle miniere adiacenti in territorio russo,  è antracite di ottima qualità, con basso tenore di zolfo, ovvero il prodotto ideale per essere utilizzato negli altoforni delle acciaierie.
Visto che si trovava disponibile in enormi quantità le centrali sovietiche vennero costruite in modo da utilizzare il carbone locale.
La lignite e altri carboni di minore qualità, con alto tenore di zolfo, pare non possano essere utilizzati in queste centrali pena la distruzione delle camere di combustione, inoltre il potere calorico dei carboni di bassa qualità è inferiore del 30-50%.
Per poter utilizzare carbone più economico proveniente dall’estero occorrerebbe demolirle e ricostruirle, le centrali. a carbone ucraine.
Ovviamente il carbone adatto può essere trovato facilmente , all’estero, ovvero in Russia…
Il carbone nel Dombass è disponibile e i magazzini delle miniere sono pieni, ma il governo ucraino si rifiuta di trattare con i separatisti, anche per motivi burocratici.
Acquistare, pagare e registrare le fatture delle miniere controllate da altri significherebbe constatrne l’indipendenza.
E anche le aziende metallurgiche dell’est del paese possono utilizzare praticamente solo il carbone del Dombass, rendendo di fatto impossibile farne a meno.
La crisi energetica ucraina si è quindi avvitata in una spirale infinita fatta di scarsa produzione di energia elettrica, maggiore richiesta e continu i blackout, in tutte le zone del paese.
Le sottostazioni di distribuzione della centrale nucleare di Zaporizhzhya, pare siano semplicemente saltate per aria sotto il carico in continuo aumento, e quella centrale, da sola, copriva il 25% del fabbisogno ucraino.
E adesso osserverete il modo di trattare russo con gli avversari, estremamente diverso da quello occidentale.
Putin ha appena dichiarato che non intende avvalersi del diritto di richiedere indietro anticipatamente i prestiti nei confronti del governo ucraino.
Nello stesso tempo ha concesso alle aziende russe di fornire carbone ed elettricità all’Ucraina anche senza pagamento anticipato ed a prezzi scontati, malgrado la possibilità di insoluti sia altissima.
Secondo la mentalità orientale vincere non significa distruggere l’avversario, ma farlo smettere di combattere.
Ovviamente il governo ucraino è molto in imbarazzo e non sa bene come spiegare l’insperato aiuto proveniente dal paese “invasore”, dall’arcinemico di Mosca, Putin.
Aiuto che dai paesi occidentali non è certo arrivato, se non sotto forma di piccole forniture di gas e con pagamento anticipato, ricordiamolo.
Con questo post voglio farvi ricordare come tutto e tutti siano interconnessi, il problema energetico ucraino tra gasdotti, carbone, gas, petrolio e nucleare è estremamente complesso e collegato a avvenimenti molto lontani tra di loro, come la decisione dei sauditi di mantenere basso il prezzo del petrolio, e le sanzioni volute dagli USA, tra l’altro.
Nello stesso tempo le decisioni del governo italiano, o, meglio, la mancanza di decisioni e la guerra del Dombass sono tutti tasselli di un insieme più vasto e con ripercussioni a livello globale.
Voi potrete anche non interessarvi al mondo e pensare ai problemi delle correnti di destra e di sinistra del PD, come se fossero le uniche cose che contano.
Il mondo prima o poi si avvicinerà comunque a voi, non temete.
Credo che a Kiev reagiranno nel solito modo idiota, interrompendo le forniture di gas ed elettricità alla Crimea per ripicca, aumentando ancora di più il livello dello scontro.
Intanto il freddo vero sta arrivando anche in Ucraina, con temperature stabilmente sotto lo zero nei prossimi due-tre mesi.
Viviamo in tempi interessanti.