Il procuratore generale della Russia chiamato a giudicare se la dichiarazione di indipendenza dei paesi baltici sia valida o meno…cosa?

Il procuratore generale della Russia si è già pronunciato in passato sulla annessione di’ufficio della Crimea al territorio dell’Ucraina, allora regione sovietica, nel 1954.
E ha dichiarato che tale “annessione” fu incostituzionale, fu il leader di allora, Nikita Krushov, che, probabilmente ubriaco, decise tutto da solo, senza consultare o fare approvare talle decisione dagli organi costituzionali sovietici, che erano competenti in materia.
Fin qui tutto bene, un ottimo precedente che “valida “in qualche modo il “ritorno” della Crimea in territorio russo, avvenuto nel 2014.

Alcuni deputati russi, ringalluzziti da questo, pongono un latro quesito:
la dichiarazione di indipendenza dei paesi baltici nel 1991 era valida o meno?

Bella domanda.

I rappresentati dei paesi baltici hanno riso apertamente a questa notizia, provvedimento abbastanza intempestivo, a dire il vero.<br />Però , malgrado il parere del procuratore generale non sia vincolante, le possibilità diventano numerose.
Intanto il governo russo avrebbe un appiglio per discutere apertamente dei problemi interni delle repubbliche baltiche.
Mi riferisco al 30 per cento abbondante degli abitanti estoni e lettoni, cittadini “apolidi” senza passaporto e diritto di voto, discriminati perché “russi” arrivati nel paese dopo il 1940, o loro discendenti.
Il governo russo potrebbe decidere di dichiarali loro concittadini, e dotarli di passaporto.
A quel punto ogni minima discriminazione contro di loro porterebbe a proteste da parte di Mosca.
Il vero obbiettivo, però probabilmente non è l’invasione diretta con i carri armati, ma la concessione a questi ultimi del diritto di voto.
Probabilmente, a quel punto i governi attuali, decisamente antirussi, si troverebbero in minoranza, e molte cose cambierebbero.
Se venisse deciso che i provvedimenti firmati da Eltsin, negli anni convulsi dopo la caduta dell’impero sovietico, siano illegali, allora anche l’Ucraina….soprattutto l’Ucraina, cazzo.

Ma qui si entra in acque profonde, in fondo molte cose sono cambiate, il partito comunista non è più al potere , anche se non è sparito, ma ridotto a forza di minoranza, e l’unione sovietica pure.

Io però avrei aspettato, questa interpellanza è arrivata decisamente troppo presto.
Se viene accettata si alimentano delle tensioni tra piccoli paesi ancora facenti parte della Nato.
Se viene cassata si alimentano i sentimenti “patriottici” de nazifroci ucraini.

Boh?

Forse i parlamentari  russi sanno qualcosa che noi non sappiamo.