Il portavoce del Ministero dell’interno Ucraino annuncia una “taglia” sui mezzi dei separatisti distrutti:ma le tombe di Dnepropetrovsk raccontano una storia diversa.



Questo simpatico ometto, Anton Gerashchenko, è il portavoce del ministero dell’interno ucraino. 

Suo l’onere di illustrare la nuova normativa promulgata ieri dalla Rada, il parlamento di Kiev.
Il governo promette, dopo la promulgazione della legge marziale in una determinata zona di assegnare una ricompensa ad ogni militare ucraino per ogni giorno passato in zona di combattimento, e un’altra somma di denaro per ogni mezzo nemico distrutto o catturato.
Il “sacco di soldi” in ballo è il seguente:1000 grivnie (43 euro al cambio nero) al giorno e da 40’000 a 120’000 per ogni mezzo distrutto (1’740-5’218 euro max).
Naturalmente sono soldi soltanto “virtuali”, dato che la legge marziale ancora non è stata promulgata.

E ci sono anche dubbi sui pagamenti, dato che gli stipendi finora promessi ai soldati non sono stati effettuati.

Orbene, pare che i separatisti siano disposti a pagare per mezzi militari in buone condizioni.
le “tariffe” sono le seguenti, dai 40’000 ai 100’000 dollari  (non grivnie, dollari) per ogni “pezzo”, inoltre sono ricercati  missili portatili a spalla,  cannoni e lanciamissili “Grad”.
Occorre cautela, i servizi segreti ucraini sono in agguato, ma forse è meglio per i “regolari” intascare qualche soldo e emigrare in Russia piuttosto che rischiare la vita per il governo dei pagliacci di Kiev.
In Russia probabilmente i disertori riceverebbero anche qualche sussidio e un lavoro, fino alla fine delle ostilità, e nessuna discriminazione….
Non c’era bisogno di scriverla questa cosa, come credete che li abbiano ottenuti i carri armati i miliziani di Donetsk e Lugansk?
Molti sono stati catturati, altri , abbandonati sul campo di battaglia, sono stati rimessi in sesto, ma molti provengono dal “mercato nero”, favorito da ufficiali ucraini dagli occhi furbi..

Anche alcune notizie che arrivano dalle città ucraine lontane dal fronte potrebbero dare qualcosa da pensare a tanta gente:



Dnepropetrovsk, un terreno di 20 ettari viene acquistato dal governo ucraino e destinato a luogo di sepoltura per “alcune” delle salme dei soldati ucraini rinvenuti senza possibilità di identificazione, i “militi ignoti”.
In un mondo dove questo problema è stato risolto da anni grazie ai test sul DNA, per mancanza di mezzi vengono sepolti nel mese di ottobre i primi 27 soldati “senza nome”.



Dicembre, il numero delle tombe aumenta in modo esponenziale, almeno settecento sono state occupate, e molti dei corpi non sono stati recuperati per via della guerra, semplici “dispersi”..



Ma migliaia di tombe sono pronte per essere riempite, tranquilli, c’è ancora tanto posto , il cimitero può bastare per almeno duecentomila tombe, al tasso di “occupazione” attuale. Una precauzione logica, il terreno congelato dai rigori invernali è estremamente duro da scavare, anche con gli escavatori.


La precauzione si è rivelata corretta, le ostilità sono ricominciate e le tombe sono state frettolosamente riempite, stavolta è mancato il tempo di metterci le croci e le corone di fiori….la foto e di tre giorni fa, e si possono ringraziare le giornate insolitamente calde per la stagione, che hanno aiutato.
Ho dovuto ricordarlo per i tanto trollucci ucraini che scriveranno:  “ma non c’è la neve!”.
Mica sono in Siberia, la scorsa settimana le temperature minime erano sopra lo zero, si è sciolto tutto.
Questi sono solo una parte dei corpi, quelli recuperati e senza segni di identificazione, gli altri sono stati rimandati al paese natale, in lunghi convogli.
E le “statistiche” del governo ucraino parlano di “due o tre” vittime ogni giorno, nelle file dell’esercito.

Quando sarà finita spero che si saprà la verità, sul tremendo massacro che è avvenuto.

Buon riposo, ragazzi.