Il dogma dell’infalibilità di Napolitano, colui che non deve essere nominato

Parliamo del nostro caro Presidente della Repubblica, colui che non deve essere nominato.

Chi ha letto Harry Potter già sa.

Come il nostro caro Papa , colui che riceve telefonate dall’unico Vero Dio, ovvero il tizio con il triangolo sulla testa, Napolitano possiede il dogma dell’infallibilità divina.
Tutto quello che dice o fa è giusto per definizione.
E non può essere contraddetto.

E bisogna stare attenti , se possiamo dire di qualsiasi altro leader mondiale qualsiasi cosa, non possiamo chiamare il Presidente Napolitano brutta testa di cazzo.

Non lo possiamo fare, sarebbe vilipendio del Presidente della Repubblica, ovvero un insulto rivolto non contro la persona, ma contro lo Stato da lui rappresentato..

E io, in conformità alle legge non lo dico.<br />
E mi affetterei a denunciare immediatamente qualsiasi italiano che nominasse con epiteti scurrili l’eccelsa figura di Napolitano, appellandolo con epiteti come vecchio rincoglionito, per esempio.

Non si può fare, punto, e impedirò a chiunque di farlo.

Però….

Certe volte il nostro augusto Presidente mi stupisce.

Che diamine, dopo la telenovela, lo psicodramma del PDL.

Da una parte il nano Barzotto che non vuole finire in galere e dall’altra i sui accoliti che non vogliono mollare la poltrona.

E, subito dopo uno scontro politico titanico , cosa fa Napolitano?

Ciancia di indulti e di amnistie , adesso che ci sono altri cinquanta parlamentari indagati.
 
E, dopo la fortunosa ricomposizione del governo , che tra l’altro non si era mai davvero scomposto, cosa ti combina?

Comincia a parlare di una modifica della costituzione.

E riesce a infastidire non poco tutto l’elettorato del suo partito di riferimento , il PD, e a rendere sospettoso il popolo del PDL, che comincia seriamente a pensare di essere preso per il culo.

E ho pensato a molte cose, ad un decadimento mentale, ad un improvviso e inusitato spostamento a destra del Presidente.

Ma poi ho capito.

Ho capito leggendo il testamento morale di Priebke, morto arzillo a cento anni.
Con la sua ultima lettera ha voluto rompere i coglioni fino all’ultimo e oltre, negando l’olocausto e giustificandosi come mero esecutore di ordini.

Napolitano lo fa apposta, per vedere l’effetto che fa.

Birichino.