Il “cappio “intorno alla città di Donetsk non si è affatto chiuso, anzi, l’esercito ucraino le ha prese di nuovo.

La guerra nel Dombass è entrata in una nuova dimensione, a partire dal 23 e fino al 28 Luglio l’esercito di Kiev ha eseguito una serie di attacchi in tutto il perimetro del Dombass, particolarmente nella località si Saur-Mogila e nella città di Debalstevo.

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Ecco la mappa aggiornata al 30 luglio, come vedete l’area controllata dai separatisti si è leggermente ampliata, e fervono i combattimenti in tutto il fronte.

Il 28 luglio l’esercito ucraino ha stupito i difensori di Debalstevo, due colonne di mezzi corazzati hanno superato al città ad est e a ovest , penetrando di molto nel territorio controllato dai separatisti.

L’esito è stato incerto , ma l’offensiva è stata respinta e rimangono in profondità nel territorio controllato dai separatisti solo alcuni soldati di Kiev sbandati e circondati dalla milizia.
Oltre ai resti dei tremila soldati ucraini circondati dalla milizia e isolati lungo il confine russo, ormai quasi senza più munizioni.
Al di là dell’effetto militare, in fondo è solo stata vinta e persa una battaglia (vinta dai separatisti) e non la guerra, noto che le mobilità di entrambi gli eserciti è aumentata di molto, in particolare l’esercito di Kiev, notoriamente propenso a mettersi in posizioni attendiste e a “combattere” più che altro con l’uso dell’artiglieria da lunga distanza, è diventano improvvisamente molto attivo e propenso a rischiare.
D’altro canto i separatisti, che, per via del loro numero relativamente piccolo, e diventato molto pro-attivo, e spesso si notano movimenti di truppe anche di un centinaio di chilometri, per tappare le “falle” nel fronte.
Questo è un segno sicuro dell’interessamento diretto di Usa e Russia nei combattimenti, probabilmente “consiglieri” Usa dirigono le truppe di Kiev al fronte , e “consiglieri” russi agevolano gli spostamenti delle milizie.
I russi dalla parte loro hanno il vantaggio del dispiegamento, conoscono la lingua, la zona e hanno molti appoggi all’interno dei servizi segreti e dell’esercito di Kiev, senz’altro più degli americani.
Infatti , che non siano riusciti a sapere in anticipo dell’offensiva a “sorpresa” del 28 luglio è molto strano.
Visto come è andata a finire, forse lo sapevano, ma cosa è successo veramente, si saprà solo dopo la fine della guerra.
Le implicazioni economiche dei combattimenti degli ultimi giorni sono notevoli, l’esercito di Kiev può ancora vincere, ma la data della fine della guerra si allontana ancora di più, e tutti i soldi che Kiev brucia per pagare munizioni, carburante e armamenti sono soldi buttati e non utilizzati per il rilancio dell’economia del paese.
Fonti bene informate mi parlano dell’arrivo nel Porto di Odessa di carri armati e elicotteri nuovi fiammanti e di tanti polacchi ed americani con i capelli tagliati corti in arrivo nell’aeroporto di Kiev.
Una ultima cosa, su molti blog mi ritrovo spesso i commenti dei filo-ucraini che parlano di “invasione dalla Russia” e di “migliaia di carri armati in Ucraina”.
Devo chiarire bene un concetto, quello della Crimea non è stata una “invasione” , venticinquemila soldati russi erano già da decenni all’interno del territorio, nelle varie basi militari controllate da Mosca, e la Crimea è dal 1991 che tenta in tutti i modi di rientrare in Russia, anche con svariati referendum, quello del 2014 è il terzo.
Detto questo , malgrado la propaganda di Kiev continui massicciamente a parlare di “invasione”, questa invasione non c’è stata, soldati russi, fatta eccezione per alcuni “consiglieri” non sono arrivati e armi russe moderne non se ne sono viste.
La differenza di forze in campo è tale che potremmo paragonare l’esercito ucraino ai miliziani di Hamas e quello russo ad Israele.
Se ci fosse un intervento diretto russo massiccio, in poche ore l’esercito di Kiev sarebbe sconfitto e in uno, due giorni al massimo sarebbe finita.