I ristoranti di Kiev non sono pieni, e anche la banche non stanno mica tanto bene.

Torno a esporvi alcuni dei “piccoli problemi economici” dello stato e della popolazione ucraina, guerra del gas e guerra civile nell’est a parte.
Ecco le due notizie di oggi:

В Киеве массово закрываются рестораны – VIP-клиенты убежали из страны, а майдан не дает работать

Chiusura dei ristoranti e delle imprese collegate.

A Kiev erano attive 1600 aziende tra ristoranti e aziende del mondo della ristorazione (catering ecc.)
Ne sono state chiuse 140 dall’inizio dell’anno e altre 200 sono in liquidazione.
A parte la crisi economica paradossalmente tra quelli che soffrono di più ci sono i ristoranti di lusso.

Tra ronde di neonazisti che ancora si fanno vedere in giro , il colpo di stato di febbraio e il cambio (parziale) dei vertici dello stato, all’improvviso le elites hanno deciso che non è il caso di farsi vedere tanto in giro a ordinare champagne.

Il piccolo problema dei mutui e dei prestiti.

Per tutta una serie di motivi il popolo fatica ( o non vuole ) pagare le rate dei prestiti e dei mutui.
Informalmente si parla di un percentuale tra il 45 e il 55% di crediti saldati in modo regolare, gli altri sono pagamenti in ritardo e un 10 e oltre per cento di “inesigibili”
Le cause sono tante:
Chi abita in Crimea o nel Dombass, oltre ad essere spesso in altre faccende affaccendato , non ha a disposizione banche ucraine a cui rivolgersi, dato che in quei territori ne sono state chiuse le filiali.
E non puoi mandare un parente a pagare per tuo conto, potrebbe essere accusato di “finanziare i terroristi”, bisogna uscire dalle zone di guerra e andare in banca personalmente.
I militari  e i miliziano occupati nella guerra civile godono di una “sospensione” dei mutui e dei finanziamenti.
Tanta gente prende lo stipendio in ritardo o ha perso il posto di lavoro, per cui…
La gente in queste situazioni tende a diventare un po’ “paracula” e cerca tutti i modi per non pagare.
In generale le banche ucraine sono messe male, malissimo , il Monte dei Paschi di Siena, in confronto è un modello di efficienza e di gestione oculata del capitale.
7,5 miliardi di capitale sono evaporati dai depositi delle banche, a causa dell’instabilità politica ( e in Crimea le banche ucraina non ci sono proprio).
E la situazione non presenta ampi margini di miglioramento, i prestiti europei ed americani arrivano con il contagocce,e , comunque, gli importi sarebbero del tutto insufficienti per risolvere la crisi, anche se arrivasse tutto il denaro promesso.
La Russia comincia solo adesso a stringere forte le redini, e a far capire che, senza il commercio estero con Mosca e senza le rimesse degli immigrati (solo le rimesse degli immigrati regolari che lavorano in Russia sono il 7% del PIL ucraino,  circa 11 miliardi di euro) non vanno da nessuna parte.
E il trattato preliminare per l’ingresso nell’Unione Europea, che avrà i suoi effetti entro dieci anni  non cambierà molto la situazione, né quest’anno né i prossimi.
Comunque c’è una speranza, a Kiev occorrono subito 35 miliardi di euro, solo per pagare il debito pubblico, e la fattura del ga russo.
Poi ne serviranno altri 100 per ricostruire il sistema produttivo, e per dare al paese un parvenza di strade, scuole ed ospedali.
Diciamo che l’Italia, pilastro fondatore dell’UE, ne debba pagare 15,  5 all’anno per i prossimi tre anni.
A parte il piccolissimo dubbio relativo alla corruzione del sistema politico di Kiev, (almeno metà dei soldi sparirebbe subito nei conti stranieri di politici ed oligarchi), rimane un dubbio:
“saranno mai in grado di pagare il debito , in Ucraina?”
La risposta è, probabilmente, no.

Renzi, alla richiesta al popolo italiano di “fare un sacrificio per il popolo ucraino” quale risposta otterrebbe?

E la Germania o la Francia, darebbe un euro a queste condizioni?
E tutto questo casino dopo solo quattro mesi di nuovo regime, e tre giorni dopo la firma dello “storico” accordo con l’UE.
Io la vedo molto , molto nera, per Kiev.