Il 18 luglio a L’Vov si tiene una bella manifestazione per l’indipendenza, con tanto di bandiera ucraina, un po’ come vedere gli irredentisti veneti che manifestano con il tricolore, ma sono Pazzi, che volete farci.
I cartelli inneggiano ad una maggiore indipendenza della Galizia, la regione di cui fa parte anche la Transcarpazia bombardata stamattina, “Poroschenko ladro“, “Galizia è Europa“, “basta dare soldi a i ladri di Kiev“…
Film visto e stravisto.
Solo che fare una manifestazione del genere nella “democraticissima” Ucraina può portare a una decina di anni di galera, e se si inneggia alla Russia la pena è raddoppiata, per cui le manifestazioni sono da prendersi sul serio, anche se con poca affluenza.
Non so cosa può succedere, a questo punto, se l’affare s’ingrossa Kiev può mandare altri soldati, già colonne di blindati sono ferme davanti ai posti di blocco in direzione L’Vov.
Rimane poi l’incognita Ungheria, duecentomila abitanti della Transcarpazia sono di origine ungherese, una robusta minoranza, e il governo di Budapest, adesso capeggiato da quel simpatico tipino di Orban, sforna passaporti a tutti gli ucraini dell’etnia giusta che ne facciano richiesta.
E già si grida a gran voce che bisogna “difendere i propri concittadini ungheresi”.
Ricapitolando, Kiev potrebbe mandare i soldati, dando via ad una altra simpatica guerra civile, e l’Ungheria potrebbe inviare “truppe di pace“…
E nel Donbass?
Visto che i miliziani di Pravji Sector si stanno allontanando dal fronte, forse per fare un picnic ( per andare a far casino a Kiev , dicono i maligni), e parliamo delle truppe più agguerrite in dotazione allo scalcagnato esercito ucraino, chi rimane decide di bombardare a cappella il centro di Donetsk, ieri, vicino al deposito degli autobus.
Guardate il video.
Sembra quasi che vogliano scatenare la risposta furibonda dei separatisti, adesso che sono più deboli.
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