I debiti dei DS-Margherita che verranno pagati dallo stato.

Ok, ragazzi, seguitemi bene , che la storia è complessa e nasconde un incredibile storia di malagesione e partiti.

Come molti sapranno il PD si è sempre opposto alla riduzione dei finanziamenti pubblici , con una pervicacia abbastanza inspiegabile , per noi comuni mortali.

Però , a ben guardare il finanziamento che i DS devono ricevere quest’anno , circa 30 milioni di euro , invece che al partito andrà alle banche, che sono riusciti ad ottenerne il sequestro.

Come mai?

Semplice , quando venne privatizzata l’unità, nel 2001 erano rimasti debiti pregressi , accumulatesi negli anni precedenti , e risalenti al PCI, più che altro.
Si parla di un equivalente di cento milioni di euro attuali.

I debiti non sono stati girati al nuovo proprietario, e sono rimasti al partito.

Il partito , con lungimiranza, ha provveduto ad un paio di operazioni.

le banche allora erano molto ben disposte nei loro confronti e , a forza di ristrutturazioni del debito e grazie a mutui lunghissimi , sono riusciti a spalmare il debito negli anni.
Poi, sempre con lungimiranza le migliaia di immobili di proprietà del partito , sono finite alle fondazioni controllate dagli amici e dai referenti locali, che tra l’altro adesso si devono occupare di pagarci le tasse sugli immobili.
Esistevano anche alcune decine di milioni di euro in contanti e titoli, che dalle casse del DS Margherita sono finite alla gestione dei vari Lusi e Penati.
Loro si sono occupati a modo loro di questi soldi, con un metodo tutto particolare, diciamo.
Ma si sono anche occupati di far sparire gli immobili dall’orizzonte delle banche , e , forti di questa loro consapevolezza, si sono serviti delle casse del partito come di un bancomat, forti della convinzione che nessuno li avrebbe denunciati , all’interno del partito.
Il loro ragionamento , sottaciuto era:
abbiamo fatto sparire centinaia di milioni di immobili per scongiurare il sequestro da parte delle banche, cosa volete che sia qualche milione di appropriazione indebita, se poi ognuno ha avuto la sua fetta?
Purtroppo molti, all’interno del DS-Margherita, erano al corrente di questo fatto, e il casino è venuto fuori.
Arriviamo ad oggi.
come sapprete i contributi ai partiti hanno avuto una diminuzione, voluta di precedenti governi, e il PD, fatica a pagare le rate dei mutui.
Il debito , con gli interessi, è arrivato ad un totale di circa 200 milioni, e le banche , Unicredit in testa (non c’è più il loro amico Profumo ai vertici) hanno cominciato a pretendere indietro i soldi.
E’ arrivato il primo decreto ingiuntivo per ventidue milioni circa, proprio da Unicredit, che è riuscita, insieme ad altre banche a congelare i rimborsi al DS, per circa trenta milioni.
 Nello stesso tempo sono cominciate cause per annullare le donazioni fatte da DS Margherita alle fondazioni locali, volte a permettere alle banche si sequestrare questi immobili e farli vendere all’asta.

Non è una bella notizia per chi ha la sede di proprietà, anche se è difficile che le cause vadano a buon fine , dato che il passaggio di proprietà è avvenuto  nel 2011 circa.

Però le banche hanno il loro fondato interesse a chiedere soldi al DS-Margherita, ormai una scatola vuota priva di beni , perché?

Arriviamo ad una legge , la legge 224/1998 , modificata dall’allora presidente del consiglio D’Alema, con una piccola frase, nell’art. 4 primo paragrafo:

La corresponsione delle rate di ammortamento per i mutui agevolati concessi ai sensi dell’articolo 12 della legge 25 febbraio 1987, n. 67, e dell’articolo 1, comma 1, della legge 14 agosto 1991, n. 278, puo’ essere effettuata anche da soggetti diversi dalle imprese editrici concessionarie,………
quelle due parole, soggetti diversi, significano che, dato che il partito si è fatto carico di debiti dell’Unità, allora la garanzia statale è valida.
Se il DS non paga, e viene messo in liquidazione (probabile, dato che si tratat di un partito che non esiste più), allora lo stato si farà carico del debito e dei vari interessi. 
Quindi una piccola modifica di una legge volta a far garantire dallo stato i debiti dei giornali di partito, già una porcata in sè, si è trasformata, senza colpo ferire in una legge “ad partitam”.
Avete capito come mai “i finanziamenti pubblici ” sono necessari, come dicono Bersani e Sposetti? 
Bisogna fare una premessa, però, se altri partiti storici come la Democrazia Cristian non avevano proprietà immobiliari e conti in attivo , oltre a partecipazioni  azionarie e altro, aventi un valore di molto superiore al debito contratto negli anni è perché, di solito, i militanti del vecchio PCI, non si intascavano i soldi e si facevano la barca, ma lasciavano il tutto nelle disponibilità del partito.
Altri, come il PDL si sono comportati molto peggio e non sono riusciti a rubare più che qualche centinaio di milioni di euro di rimborsi pubblici, dato che il loro è un partito “giovane”.
Però , far pagare alla collettività debiti del partito e imboscare fondazioni ed immobili non è corretto , considerando che cedere, per esempio , le quote delle fondazioni bancarie, avrebbe permesso di parare il debito facilmente, e avrebbe lasciato gli immobili delle sedi locali di partito. 
 Però le fondazioni bancarie servono a far arrivare soldi alle sedi locali…..
Insomma la trasformazione del PCI in PD, negli anni ha trasformato “il partito dei lavoratori” nella “Democrazia Cristiana di Sinistra”, con relativi conflitti di interessi, poltrone da tutelare e “tanti amici” da sistemare.