I dati della disoccupazione in Italia, ma il problema sono gli occupati….l’Apocalisse è vicina!

Prendo spunto da un interessante articolo pubblicato su Rischio calcolato e su il Grande Bluff, dove si parla di 22 milioni di pensionati e sei milioni di statali in Italia.

Premetto, i numeri non sono proprio corretti, i 22 milioni sono di trattamenti pensionistici, i pensionati sono circa 16,5 milioni, dato che alcuni percepiscono più di una pensione (reversibilità, accompagnamento, invalidità, ecc.).
Gli statali sono , secondo i dati ufficiali circa 3,3 milioni.
A questo numero però bisogna aggiungere i dipendenti di camera e senato, i precari, i dipendenti delle controllate e altri, per cui il totale reale è di circa  4 milioni.

Un terzo della popolazione italiana, pertanto, è finanziata direttamente dallo Stato.

   Il guaio non sono questi numeri, dato che sono abbastanza in linea con i dati europei, ma sono gli occupati che sono pochi, anche considerando che circa mezzo milione di questi sono pensionati che lavorano..
Dal grafico è chiaro che gli occupati in Italia sono poco più di  un terzo della popolazione, se togliamo i dipendenti pubblici, che comunque generano PIL, noteremo che i pensionati sono ormai quasi pari al numero dei dipendenti privati, e siamo vicini al pareggio….
Anche il tasso di disoccupazione stimato al 12 per cento è assolutamente di fantasia, i dati reali sono ben più alti.
Negli altri pesi è così?
In Germania? Il tasso di occupazione è sul 50%, e malgrado gli abitanti siano ottanta milioni la spesa pensionistica è due terzi di quella italiana.
In entrambi i paesi, malgrado in proporzione gli occupati ( e i versamenti pensionistici) siano mediamente il 50% superiori rispetto all’Italia (una volta e mezzo, per chi non lo avesse capito), la politica sta discutendo seriamente di una “rivisitazione” della spesa pensionistica e assistenziale, perché non “più sostenibile”.
In Italia la spesa pensionistica è ormai fuori controllo, anche per via del fatto che i tanti precari neoassunti, oltre ad avere una paga miserabile, pagano pochissimi contributi.
L’età media sta salendo e i “vecchietti” si ostinano a vivere sempre di più, anche grazie a costosissime cure mediche.
Il debito pubblico è fuori controllo.
Il governo si balocca con cazzate come la tutela dei lavoratori, come se allentare le maglie e permettere di licenziare risolvesse tutti i problemi.
Altri pensano che la soluzione possa essere un taglio netto del numero degli statali e delle pensioni, per “rilanciare l’economia”.
Ovviamente i soldi risparmiati serviranno per pagare il debito pubblico, mentre la perdita di potere di acquisto di milioni di persone precipiterebbe l’economia italiana nel baratro.
I numeri sono impietosi, e , a meno di un miracolo, una vera e propria apocalisse aspetta il bel paese, e quello che è successo in Grecia sembrerà una passeggiata.

Ma tanto Renzi il “nientologo”, salverà tutti, giusto?