Festa Farina e Forca, nel 2013

Mi è stato suggerito di parlare del vecchio detto napoletano “festa, farina e forca”, coniato dal Re Ferdinando di Borbone, Le tre “effe” che permettevano il controllo del popolo.

Ferdinando , oltre ad essere un tipino simpatico , doveva aver studiato, fato che alle tre “effe” può essere assegnato uno dei requisiti a cui devono rispondere un individuo o una società (kallispolis), secondo Platone:

La passione, ovvero la festa, e la classe dei governanti.

La ragione ovvero la forca , e la classe dei guardiani.

I bisogni animali, la farina e il popolo.

E il popolo , una volta accontentati i suoi istinti primari, ovvero il cibo , lo svago e la paura del giudizio, è libero di lavorare e produrre per il bene della collettività.

Una triplice ripartizione della società, con i governanti che comandano, i guardiani (polizia e giudici) che controllano e obbediscono agli ordini della prima e il popolo che obbedisce , e basta.<br />
Ma anche Platone si poneva il problema di far pensare al popolo di comandare , e suggeriva molti stratagemmi ai governanti.

Ma per fortuna questi sono avvenimento del passato, vero?

Adesso non  abbiamo programmi televisivi che ci rincoglioniscono, i nostri rappresentanti sono scelti direttamente da noi e non da un manipolo di oligarchi o funzionari di partito.

Possiamo votare per un partito sicuri che non si alleerà con il suo nemico storico.

Se manifestiamo la polizia non ci manganella e se in un blog andiamo troppo in là non ci viene la Finanza a casa a rompere.

O no?

E non valutiamo troppo la volontà popolare, questa informa ameba di persone e interessi contrapposti, che si dovrebbe “regolare da sola” , secondo le intenzioni del M5S.

Tutto molto bello , ma quando la maggioranza della popolazione è composta da patetiche teste di cazzo , avremo delle leggi e dei governanti del cazzo, è inevitabile.

E perché molti votano per Berlusconi e voterebbero per Renzi?

E’ una semplice questione di istinto, la gente, il popolo bovino avverte confusamente che Renzi e Berlusconi non sono intelligenti , ma furbi e che loro, nella stessa loro condizione, con solo un po di faccia tosta,   potrebbero fare lo stesso.

Non è vero , un minimo di intelligenza ci vuole, ma serve anche istinto e carisma, e tanto , tanto testosterone, ma vaglielo a spiegare, al parco buoi.

Al tre persone, come D’Alema e il nostro presidente Letta sono chiaramente più intelligenti della media, ma il primo soffre di un delirio narcisistico, il secondo patisce per una mancanza cronica di coglioni.

Purtroppo la crisi sta togliendoci le certezze, dal pensiero dell’acquisto del telefonino a rate molti di noi passano a far fatica ad arrivare a fine mese.

Dalla certezza di una giustizia siamo arrivati ad avere le prigioni strapiene di extracomunitari senza permesso e piccoli spacciatori, mentre gli evasori e il Nano Barzotto sono liberi.

Italia, fantastica nazione, dove per dieci grammi di hascisc ti fai sei anni e per un miliardo di euro evaso ti fai sei mesi ai domiciliari, e quando devi pagare la multa ti fanno pure lo sconto, ma solo se devi pagare un sacco di soldi, se sono pochi arriva direttamente Equitalia..

Quindi manca la farina e la forca non funziona, se il Berlu può rubare , ingannare e imbrogliare senza finire in galera, allora perché noi non dovremmo seguire l’esempio?