Dubbi sui MiniBot e monete complementari locali non prese in considerazione (DigiPay4Growth) per rilanciare l’economia

Sempre più economisti affermano che i MiniBot potrebbero avere conseguenze “non intenzionali” nella politica monetaria italiana. Altri ancora affermano che sono autodistruttivi. Ecco una breve carrellata di quello che ho trovato setacciando il web e le relative critiche mosse contro i MiniBot:

  • sono espressamente titoli di Stato, quindi un finanziamento dello Stato ed entrano nel computo del debito
  • se non vengono saldati entro breve termine e si protraggono troppo a lungo entrano a tutti gli effetti nel bilancio come debito
  • per la PA – in caso di impiego di MiniBot come pagamento – l’ente locale richiederà l’emissione immediata, questo farà di conseguenza emergere e consolidare immediatamente il debito
  • avranno sicuramente una data di inizio validità (per il pagamento delle tasse) e una data di scadenza: oltre questa lo Stato dovrà accettarli. Quindi avranno una validità di pagamento per 24 mesi e saranno prescrivibili dopo 10 anni dalla data di scadenza?
  • non si sa con certezza come si comporterà il mercato secondario e come questo verrà regolamentato.
  • se non riconoscono interessi verranno subito scambiati con altri titoli di Stato o contante, quindi emergeranno alti tassi di sconto
  • il mercato secondario (dove vengono rivenduti i MiniBot) potrebbe risentire dello spread e potrebbe farne diminuire il loro valore nominale
  • potrebbero influire sul rischio del debito e marginalmente far aumentare il rischio di default
  • i benefici iniziali spariscono presto sotto il peso delle criticità con cui sono stati ideati

Molti economisti si rifanno allo Zimbabwe quando questo agganciò la moneta locale al dollaro USA nel 2008, la troppa inflazione portò ad una vendita eccessiva dei Bond notes e questo raggiunse una svalutazione del 50%. Altri li paragonano ai mini bond argentini emessi prima della crisi finanziaria, emessi dal governo federale nel 2001.

Qua https://keynesblog.com/2017/09/05/il-boomerang-dei-minibot/ trovate una visione di come erano già visti nel 2017 i MiniBot, ma leggetela bene perché all’epoca erano stati visti come sistema per uscire dall’euro, mica per ridurre il debito pubblico! Dal 2017 al 2019 la narrativa e le speculazioni sui MiniBot è cambiata tantissimo. Sembra che in pochi lo ricordino.

http://www.monetacomplementare.org/

Oltre ai MiniBot ci sono altre strade percorribili. Per stimolare la crescita si potrebbero adottare monete complementari legate a esigenze territoriali. Idea non strampalata visti i precedenti come il Franco Wir e il Sardex. Non monete parallele o sostitutive, ma monete che entrano in territori delimitati, che si basano sulla solidarietà e sulla sussidiarietà, infatti esiste anche un programma europeo https://cordis.europa.eu/project/rcn/191828/factsheet/it il DigiPay4Growth. Un ulteriore strumento semplice e pratico lo avevo già indicato in questo articolo https://liberticida.altervista.org/si-potrebbero-fare-tante-cose-per-la-nostra-economia-prima-del-collasso/ , quindi gli strumenti come vedete non mancano, ma se la classe politica è miope nulla di buono si farà. Alessia C. F. (ALKA)