Dal MedioOriente al Mediterraneo, la lunga scia rossa del potere

BY PAUL & ALESSIA C. F.

Questo è il primo quadro generale strategico chiaro alla Turchia:

https://www.aa.com.tr/en/analysis/analysis-turkey-s-new-geostrategy-from-tripoli-to-doha-defending-an-area-/1682719 — https://defencereview.gr/stochopoiontas-ton-toyrkiko-stolo-o-fonikos-syndyasmos-am-39-block-2-exocet-kai-mirage-2000-apokleistikes-foto/ Iniziano a salire le acredini tra Grecia e Turchia, ma la UE vuole rimanere tassativamente neutrale e non aiuta la Grecia a difendere i propri spazi aerei. Per difendere gli interessi strategici d’oltremare la Turchia vorrebbe una sua base in Libia, vuole costruire un potere navale con base libica e iniziare a spostare la sua linea geopolitica di difesa oltre i suoi confini. Il potere dice che chi domina il Mediterraneo domina tre continenti. Leggendo bene l’articolo si comprende che la Turchia sta costruendo una linea dinamica di difesa particolare che spazia nel Mediterraneo, vuole toccare l’Oceano Indiano partendo dalla Libia arrivando fino alla Somalia, il Sultano vuole creare un’area di dominio. E’ un nuovo impero che vuole espandersi.

La Grecia si sta ricompattando perché si sente molto minacciata, ma rimane una Nazione molto indebolita, inascoltata, assediata da Bruxelles (errore terribile in questo momento storico) e assaltata da immigrazione massiccia di cui la stessa UE non si occupa. Così arrivano sberleffi di questo tipo:

https://twitter.com/faster1gr1/status/1203716750510039040

Ma la Turchia sta pure disturbando Israele:

Meanwhile: Jan 2, 2020 https://greece.greekreporter.com/2020/01/02/greece-cyprus-and-israel-set-to-sign-eastmed-pipeline-agreement/ – Greece, Cyprus and Israel Set to Sign EastMed Pipeline Agreement – The nations of Israel, Greece and Cyprus will sign a trilateral agreement on Thursday which will lay the groundwork for a planned 1,900-kilometer (1,181 mile) gas pipeline connecting Israel’s offshore natural gas fields with Europe. The deal for the Eastern Mediterranean natural gas pipeline (“East Med”) will be signed in Athens between Cyprus President Nicos Anastasiades, Greek Prime Minister Kyriakos Mitsotakis and Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu. —> However, Turkey is angry over what it sees as an attempt to exclude it from offshore oil and gas exploration, accusing rivals of carving up the Mediterranean Basin without negotiating with Ankara over contested maritime borders. Turkish President Recep Tayyip Erdogan has vowed to spoil what he calls their “game to imprison Turkey within its land boundaries.”

Come ben spiegato aumenta lo strapotere turco nel Mediterraneo, UE ferma e neutrale, gli amici americani bovari si occupano di altri problemi. Vediamo di spiegarli o interpretarli.

A fine ottobre l’immagine di Trump traballava, così fa eliminare Abu Al Hassan Al Muhajir (era il portavoce dell’Islam), la morte è avvenuta per mano americano-curda. Questa settimana vacilla di nuovo la sua rielezione e decide di eliminare Qassem Soleimani. Ebbene Trump non fa vere guerre, quando brilla poco piglia il suo famelico esercito – che purtroppo brilla poco sul campo – si dedica a mirate operazioni di intelligence, ammazza di solito qualcuno che è in alto nella lista. Così l’esercito si vanta —> gli USA si vantano —> per un paio di giorni il petrolio sale per poi riassestarsi —> vola in alto la fiducia americana in Trump —> i DEM prendono la solita sberla elettorale.

Trump preferisce operazioni militari mirate e a poco prezzo, è un imprenditore fondamentalmente, preferisce grosse operazioni di marketing come questa che NON una vera guerra guerreggiata. Difficile pensare a un “teatro di guerra in Iraq” dove si scontrano Iran/USA/Israele, lo si può forse vedere nei prossimi dieci anni ma non oggi. Il vero teatro di guerra è e rimane il Mediterraneo, caos e guerra a bassa intensità per un decennio basteranno per definire i nuovi scenari da molti studiosi ipotizzati. Per capire queste azioni militari bisogna conoscere bene l’anima di Trump.