Crescono le fossili, le rinnovabili perdono colpi

Nei decenni ho vissuto il riscaldamento globale come una costante e in particolare ho un ricordo vivido del “viaggio” fra Genova e Brunico, in particolare su dove attraverso il finestrino dell’automobile si comincia a vedere la neve al suolo. Un paio di decenni fa in già Autostrada, magari in Lombardia, anche con “muri” di neve ai lati e file dietro lo spargi sale, poi via via, nel tempo sempre più “su”, ovvero in Veneto, in Trentino, in Alto Adige a bassa quota. Ora più o meno la neve al suolo la si comincia a vedere a pochi chilometri dal paesino dove cominciano le piste ( a scelta: Riscone (top!), San Vigilio, Valdora).” http://funnyking.io/archives/4999

Aumentano carbone, petrolio e gas naturale, le rinnovabili cominciano a perdere colpi. Il carbone nel 2019 segna un nuovo record: la sua domanda è aumentata di circa 170 milioni di tonnellate.

Il carbone rimane una delle principali risorse, contribuisce a produrre circa il 40% di elettricità e causa oltre il 40% di emissioni di anidride carbonica. Il mercato più resiliente è quello cinese che rappresenta la metà del consumo globale, tutto ciò impatta negativamente sulle politiche climatiche. Sempre il carbone alimenta la solida crescita economica dell’India che punta a diventare un’economia di 5 trilioni di dollari entro il 2024. Quindi è previsto un aumento della domanda di energia per l’industria e per la produzione di elettricità. L’India sta investendo in fonti rinnovabili, ma ciò non è sufficiente ad impedire che la produzione di carbone aumenti del 4,6% all’anno fino al 2024.
E’ prevista una crescita di consumo di carbone nel sud-est asiatico di oltre il 5% all’anno fino al 2024 da parte di Indonesia e Vietnam. Pakistan e Bangladesh hanno di recente commissionato la costruzione di nuove centrali a carbone. https://www.iea.org/reports/coal-2019

“Though China is the largest clean energy market in the world, wind and solar only accounted for 5.2 percent and 2.5 percent of China’s national power generation in 2018,” says Kevin Tu, former China program manager at the International Energy Agency and now a fellow with the Center on Global Energy Policy at Columbia University. “Against the backdrop of an ongoing U.S.-China trade war and a slowing Chinese economy, political priority of climate change in China is unlikely to become very high in the near future, indicating great difficulties for Beijing to further upgrade its climate ambitions.” https://e360.yale.edu/features/why-chinas-renewable-energy-transition-is-losing-momentum

L’analista Lauri Myllyvirta nell’articolo https://www.carbonbrief.org/guest-post-why-chinas-co2-emissions-grew-4-during-first-half-of-2019 afferma che in Cina le emissioni di CO2 sono aumentate del 4% nel primo semestre del 2019. L’aumento del settore immobiliare e delle costruzione di infrastrutture indicano che:

  • In cina la domanda di carbone è aumentato del 3%;
  • La domanda di petrolio è in rialzo del 6%;
  • La domanda di Gas è aumentato del 12%; e
  • La produzione di cemento è aumentato del 7%.

Cala leggermente la domanda di petrolio, ma rimane intatto il suo potenziale eccesso di offerta collegata alla sua stabilità dei prezzi. https://www.rivistaenergia.it/2019/12/bilancio-di-fine-anno-le-rinnovabili-perdono-colpi-crescono-le-fossili/

Nel frattempo sta cambiando il futuro dello shale oil statunitense che inizia a dimostrare la sua immensa fragilità: iniziano ad arrivare la bancarotta in questo settore

Siamo ostaggi di due grandi fallimenti

Caro funnyking IO NON MI PREOCCUPO PER QUELLO CHE NON POSSO CAMBIARE, SOPRA LE NOSTRE TESTE CI SONO STRUTTURE COMPLESSE MAGGIORI CHE SE NE FOTTONO ALTAMENTE DI NOI OCCIDENTALI, PERCHE’ NEL MONDO POLITICO E GEOPOLITICO VALIAMO MENO DI ZERO. TRA PANCINE AFFAMATE E POPOLAZIONE ESPLOSIVA DOBBIAMO SOLO PREOCCUPARCI DI PREPARARCI AI PROSSIMI IMPATTI: SOVRAFFOLLAMENTO GLOBALE, RISORSE DA SFRUTTARE, INQUINAMENTO DI CUI LE PANCINE VUOTE SE NE FOTTONO, MAGARI LA PICCOLISSIMA BOLLA SHALE OIL DA AFFRONTARE…

UN 2020 RADIOSO CI ATTENDE, SIAMO OSTAGGI DI FOSSILI E SOGNIAMO POLITICHE CLIMATICHE. IL FALLIMENTO DI COP25 NE E’ LA DIMOSTRAZIONE. E BISOGNA PREPARARCI: OFF GRID O URBAN PREPPER COME CONSIGLIA NUKE?

Tempi interessanti. OraZero e Liberticida pensano da tempo di aprire un nuovo progetto urban prepper, è ora di aprire nuovi cantieri per tempi interessanti.

Dalla Redazione Alessia C. F. di Liberticida e OraZero