Conferenza sulla sicurezza di Monaco – All Quiet on the Western Front

Im Westen nichts Neues – Conferenza di sicurezza di Monaco: Pompeo ha parlato della minaccia russa, al contrario Macron desidera collaborare con la Russia, la Germania ha posto l’Europa al centro e ha accusato gli USA di Trump di promuovere “dinamiche sempre più distruttive nella politica mondiale”. 
Peccato poi che la Germania non ha suggerito una cosa logica, ovvero di emanciparsi dagli Stati Uniti. Il discorso tedesco è stato neutrale, perché da un lato ha parlato di una “azione di politica di difesa dell’UE” e poi fa pieno affidamento sulla NATO (che è dominata dagli USA): “Per la Germania, lo sviluppo di un’azione di politica di difesa dell’UE è essenziale quanto l’espansione del Pilastro europeo della Nato”. Paraculismo allo stato puro.

Ora arriviamo a Tony Soprano Mike Pompeo, nulla di nuovo in Occidente si potrebbe dire, perché il discorso è la solita ripetizione sulla presunta “minaccia russa”. Annuncia poi che partirà una iniziativa americana da un miliardo di dollari a sostegno dei tre mari, dove gli USA e la UE collaboreranno nel Mar Baltico, il Mar Nero e il Mediterraneo. Ma a cosa è destinato questo miliardo? L’investimento è destinato a combattere la dipendenza dell’Europa dal gas russo: va quindi apertamente contro il Nord Stream 2, il solito sussidio al fracking statunitense, un gas che Washington vuole vendere in Europa (di solito il gas americano costa il 30% in più del gas russo ed è più dannoso per l’ambiente a causa del sistema usato per estrarlo). Nessun gretino segnala questo passaggio importante, quando i gretini servono veramente non ci sono mai.
Sempre Pompeo: “Gli Stati Uniti stanno lottando per la sovranità”, poi si riallaccia immediatamente al fatto che gli USA vogliono costruire una coalizione di 59 stati contro il Venezuela di Nicolas Maduro. Voler dettare legge in un altro Paese non è compatibile con il concetto di “sovranità” e questo non vale solo per il Venezuela, ma Pompeo punta sulla propaganda e non nota le sue palesi contraddizioni. Ad esempio le recenti pressioni e sanzioni contro il Nord Stream 2 dimostrano che gli USA non si preoccupano della sovranità degli “alleati”, ma esattamente del contrario: dobbiamo fare i vassalli obbedienti anche se quello che facciamo ci danneggia. 
Il Segretario di Stato americano poi inveisce contro l’espansione delle reti mobili Huawei, per lui è un “cavallo di Troia” dei servizi di sicurezza cinesi. 
Nota tristissima, Pompeo parla positivamente della decisione americana di ritirarsi dal trattato di disarmo INF con la Russia. Chiariamoci bene, il ritiro dal trattato INF porta direttamente a una nuova corsa agli armamenti. In politica gli statunitensi parlano sempre bene, ma poi va colto il loro vero significato, che spesso va in direzione contraria a ciò che dicono.

Solo e isolato, non considerate le dichiarazioni di Macron: “Alla luce della sua posizione geografica, la Russia è un vero partner per l’Europa. Dobbiamo costruire un rapporto di fiducia con la Russia”. Una voce fuori campo: sarebbe interessante ma non è un battitore libero.

Poco notata la presenza di Vaticano, ma vale la pena rimarcarla: “si è evidenziata l’importanza dell’Accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi, firmato il 22 settembre 2018, rinnovando la volontà di proseguire il dialogo istituzionale a livello bilaterale per favorire la vita della Chiesa cattolica e il bene del popolo cinese“. Totalmente dimenticati i preti e i vescovi che sono scomparsi o finiti nei carceri del regime cinese. Cristiani che si sono sacrificati, ma per giusta convenienza la Santa Sede se ne è completamente dimenticata, anzi lavata le mani come Ponzio Pilato. Alessia C. F. (ALKA)