Cipro, e adesso che cosa succede?

Adesso esattamente cosa sta facendo il governo cipriota non si sa, la situazione cambia in ogni momento.

Grazie a Makkox e a Il Post

E mi sono accorto che molti non sanno di che cosa si stia parlando.
Le banche cipriote non sono andate in crisi perché i russi hanno portato troppi contanti, mi sembra chiaro, Sono andate in crisi perché hanno prestato soldi a tutti , e si sono buttate in operazioni finanziarie spregiudicate.

Poi la crisi è arrivata e il bubbone è scoppiato.
Un paese civile avrebbe fatto fallire le banche, poi con le attività residue avrebbe rimborsato i correntisti fino a centomila euro, per la parte eccedente , se rimaneva qualcosa, ecco , quello era.
Quello che è certo è che Cipro, una nazione che ha il Pil più o meno equivalante ad una nostra regione, si è trovata ad avere un debito enorme.
Debito non suo , occhio , ma perlopiù derivante da due banche, la Bank of Cyprus e la Laiki Bank.
Queste due banche hanno accumulato un debito pari a 17 miliardi, ovvero circa il  PIL locale.
Il salvataggio della Troika, quindi è relativo alle banche, non al sistema Cipro, che aveva un debito pubblico pari al 90 per cento del PIL.
Aveva.
L’operazione sarà la seguente, i depositi dei clienti finiranno in una good bank , per i depositi fino a centomila euro , che non verranno toccati
La parte eccedente i centomila euro, compresi i conti delle società e quelli di miliardari russi (e compreso chi, per esempio ha avuto la fortuna di avere i soldi concessi per un mutuo o simili versati in banca), finiranno in un calderone, in un non si sa bene cosa.
Alla fine gli verrà versato quello che rimane , magari sotto forma di titoli del tesoro, azioni delle banche o piume di struzzo, o quel che è , non ha importanza, tanto sarà comunque carta straccia.
Ma quello che è successo non è poi tanto importante, le due banche erano praticamente fallite e alla fine si è deciso di salvare il salvabile.
Quello che conta è cosa succede dopo.
Prima di tutto i poveri ciprioti si sono trovati il debito pubblico che è passato in una settimana dal 90 al centoquaranta per cento, a freddo e senza vaselina.
I conti correnti sono bloccati e non è possibile esportare i capitali, ma non appena sarà possibile i capitali schizzeranno verso l’estero alla velocità di uno scoiattolo con la coda in fiamme.
Non solo i conti dei miliardari , ma anche quelli di chi ha qualche migliaio di euro in banca, se non è completamente deficiente il messaggio “preleva i soldi dal conto e scappa” dovrebbe essergli arrivato.
Quindi il sistema bancario cipriota sprofonderà in una crisi inimmaginabile, e il debito pubblico non potrà essere pagato.
Grecizzazione istantanea .
A proposito, bello il concetto del blocco dei capitali all’interno di una unione monetaria con una unica valuta, fatti i debiti distinguo sarebbe come bloccare i capitali in Toscana per impedirgli di andare in veneto o in Lombardia.

Bella unione europea, davvero.

E qui in Italia?
Prima di tutto non credo che sia il caso di tenersi obbligazioni , azioni e altri titoli bancari, la mossa migliore dovrebbe essere quella di liberarsene in fretta, poi dare una occhiata alle varie banche italiane, tanto per fare un esempio , nel rapporto sugli stress test bancari , attualizzati a metà 2012 l, il  Tier 1 Ratio dei vari istituti di credito europei è illuminante, le tre banche europee con il coefficiente più basso, ovvero con meno risorse sin caso di problemi erano due banche cipriote e , indovinate?

Il Monte dei Paschi di Siena, e non ci voleva uno scienziato per arrivarci.

Però anche Carige, gira voce che non stia tanto bene…..