C’è del marcio in Danimarca…e non lo dice Amleto

Qualche giorno fa i residenti della “micronazione”  Città Libera di Christianiauna enclave ricca di autonomia creata dagli hippie nel 1971 – di Copenaghen, hanno smantellato il mercato dell’hashish dopo l’ennesimo episodio. Tutto questo proviene dopo una lunga scia di violenze e scontri tra polizia e spacciatori, lo spaccio della droga avviene a cielo aperto quartiere. Circa 600 residenti della zona hanno afferrato seghe a motore, piedi di porco e trapani per smantellare le “colorate bancarelle”. I liberal di Christiania sono di ampie vedute, ma hanno mal tollerato la continua presenza di bande criminali che gestiscono nella zona il commercio di sostanze stupefacenti.

Questo il link del video https://www.youtube.com/watch?v=78KusVsHI2Y

Marie Krarup, parlamentare del Danish People’s Party, ha dichiarato che la UE e’ un pericolo molto piu’ grande della Russia di Putin. “Schengen e’ una vera catastrofe ed e’ qualcosa che fara’ sparire la Danimarca dalla mappa del mondo e per questo occorre uscirne subito” “l’abolizione delle frontiere danesi che vorrebbero gli estensori del Trattato di Schengen minaccia l’esistenza della Danimarca”.

I danesi a quanto pare hanno le idee chiare.

In Danimarca nell’ultimo periodo il 42% vuole un referendum sulla permanenza nella UE e quelli che vogliono rimanere sono diminuiti dal 56% : bene in caso di  referendum siamo sicuri del danexit.

Guardate questo video per capire come la pensano: Danish MP: ‘It is impossible to integrate these peop… https://www.youtube.com/watch?v=u931Y1zPVe8

 Nel frattempo, i bravi cittadini di Aarhus, hanno introdotto un provvedimento “controverso”: nella scuola secondaria superiore Langkær vengono tenute separate le classi per i figli di migranti. Il preside Yago Bundgaard ha preso questa decisione ed è stata condivisa dall’associazione dei professori di scuola superiore danese. Ovviamente è stato immediatamente criticato per aver limitato il numero di studenti appartenenti a minoranze etniche in classi diverse. Secondo il preside questa scelta è mirata per offrire una migliore integrazione.

Gli studenti del primo anno della scuola sono stati organizzati in sette classi. Tre delle classi hanno quote speciali – il 50 % degli studenti dovrebbero essere danese e il 50 % dovrebbe appartenere a minoranze etniche. Le altre quattro classi sono costituite esclusivamente da studenti immigrati. Gli insegnanti sperano che separando i giovani migranti dai natii, ciò faciliti l’integrazione e aiuti l’apprendimento della lingua e delle usanze. Nel 2007 gli studenti figli di migranti nelle scuole superiori erano solo 1 su 4, attualmente la percentuale è di 4 figli di migranti su 5. Il preside della scuola spiega che non si tratta di razzismo o di discriminazione, ma con questo sistema “può nascere un clima di convivenza serena tra i differenti gruppi di giovani”.

Il ministro della Pubblica Istruzione – Ellen Trane Nørby – lo sostiene e afferma che è in previsione una equa ripartizione nelle scuole di studenti bilingui, “Il problema fondamentale è che in Danimarca le scuole hanno un elevato rapporto di studenti con un background etnico diverso da quello danese” “Non è razzismo, ha lo scopo di evitare che i danesi autoctoni abbandonino la scuola”.

Un altro sostenitore di tale scelta, il professor Niels Egelund della Aarhus University supporta il preside Bundgaard, affermando che avrebbe fatto lo stesso se fosse stato il preside della scuola: “So che può sembrare razzista, ma è necessario creare un ambiente in cui i danesi non sono una minoranza”.

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BY ALESSIA  http://liberticida.altervista.org/