Tra Casellati e Masada, cosa decidere?

Analizzando le consultazioni per la formazione del nuovo governo sembra che molti commentatori si siano dimenticati di fatti “arcinoti a tutti coloro che sono minimamente dentro alle cose”. Alcune verità sono state dette a mezza bocca, altre si intuiscono leggendo attentamente fra le righe e al solito tocca a La Triste Verità spiegare alcune cose.

Di Maio insiste tanto per la carica di premier perché il suo elettorato è diviso in due fazioni:

  1. una che non vuole andare al Governo, quindi vede con favore richieste inaccettabili come ottima scusa per chiamarsi fuori
  2. una che gli va bene tutto, purché si faccia un governo alla Robespierre, un programma semplice e forcaiolo, sottinteso e inconfessabile. Voi magari la “Norimberga dei Partiti” – evocata a suo tempo da Grillo – ve la siete dimenticata, ma questi qua no

Fatto sta che “fare pulizia” è il mandato politico che è stato consegnato dagli elettori ai 5 Stelle (con lo strabordante voto nelle ultime elezioni). Se pensate che questi sono gli esagitati, beh non avete visto quel 13% di voti di elettorato grillino che si sono persi per strada. Se fossero riusciti a mantenere anche quelli, ora non ci troveremo in questo frangente perché si sarebbero portati a casa ben più del 40%.

E’ questo 13% “di duri e puri della prima ora” che non sopportano Di Maio (la sua giacca e cravatta), ma preferiscono il giubbotto aperto sul viril petto di Dibba che Grillo in persona intende riportare all’ovile con la sua Futura Offerta Vintage: già sappiamo tutto, manca solo di sapere il nome di questa nuova formazione, per ora ci limitiamo a chiamarla Lista di Disturbo. Lista di Disturbo… ovviamente perché La Triste Verità dà per scontato che si andrà a votare, presto ma non prestissimo.

Nel frattempo, come ho scritto ieri (http://liberticida.altervista.org/gli-attacchi-macron-trump-alla-finesta/), la montagna ha partorito un topolino e la coalizione dei volenterosi difensori della democrazia sta già perdendo i pezzi, lasciando in braghe di tela il buon Macron. Emmanuel non ha ancora capito che di Trump non ci si può fidare. E in questo mite clima primaverile l’idea del governo parafulmine con la Casellati è tanto ben pensata… quanto spararsi in un ginocchio, per avere il gusto di vedersi guarire durante la convalescenza. Effettivamente funziona!

Ci mettiamo la Casellati a capo del governo tecnico? Come volete! Però prima sarà meglio assicurarsi che questo sia l’ultimo governo della Repubblica, perché dopo ci sarà la Valanga Grillina coi forconi e le fiaccole nella piazza. In un modo o nell’altro, prima o poi accadrà comunque. Preparatevi.

L’altro Matteo – d’altronde – vorrebbe andare al governo esattamente come vorrebbe farsi fare un buco in testa senza anestesia. Ci saranno da prendere provvedimenti scomodi (lo sappiamo tutti, non importa chi va a governare): per uno che ha promesso la riduzione immediata delle tasse “il vivere alla giornata aggrappato ai voti dei renziani” non sarebbe proprio il massimo. Sostanzialmente Salvini diventerebbe un burattino/parafulmine nelle mani di Berlusconi e del suo alleato sotterraneo Renzi. Ecco la situazione: “per favore metti il collo su questo ceppo di legno, grazie!”.

Appena respiri – senza autorizzazione – finisci sotto in parlamento e si torna a votare. Con tutti che si ricordano di te come quello che aveva promesso la flat tax e invece ha portato l’IVA al 25% (se basta). Eh sì, perché alla fine è quello che accadrà con buona pace di tutti, insieme alle solite accise, superbolli, mega contributi unificati e magari anche una bella strigliata sulla prima casa. L’una tantum sui veicoli ve la risparmio, quella ce la teniamo per dopo.

E’ la stessa identica situazione per Di Maio? Esatto, con la lieve differenza che l’elettorato grillino è più propenso ad accettare nuove tasse e sfracelli fiscali, comunque darebbe la colpa ai governi precedenti in cui i 5 Stelle non sono mai entrati. In cambio potrebbe divertirsi con un po’ di processi del Popolo ai vecchi politici da bruciare in piazza, per il divertimento di tutti.

Allora perché rischiare? “Aspetta sulla sponda del fiume che passi il cadavere del tuo nemico” e con calma potrei veder passare il cadavere di Berlusconi e di Renzi. Ma nel Paese nel frattempo che succede?

Andrà tutto a puttane, ci ritroveremo declassati con lo spread alle stelle, impossibilitati a vendere i titoli di Stato, aziende che chiudono e fallimenti a catena?    Non è forse questo quello che ci ha detto il vecchietto affaticato in televisione tra le due badanti, al termine del primo giro di consultazioni?

Era meglio preoccuparsene quando era il momento (ma è un momento che per i nostri politici non arriva mai), quindi ritengo più interessante quello che ha detto il vecchietto di cui sopra, al termine del secondo giro di consultazioni, cioè quando ha fregato gli alleati rubando loro la scena e piazzando il colpo ad effetto in uscita: “Ricordatevi che quelli là non sanno neanche che cos’è la democrazia, sono pericolosi”.

Allora un bel governo Casellati è proprio quello che ci vuole? Ah una mossa geniale: un vero e proprio ramoscello di ulivo per l’elettorato grillino. E se questi non erano pericolosi prima… mettendoci lei lo diventano di sicuro (e secondo me non soltanto loro).

Marciamo verso un esecutivo che si regge in piedi sulla propria fragilità, apparentemente finalizzato a salvarci dal baratro economico e a traghettarci verso nuove elezioni. Dove inevitabilmente i grillini e i giggini insieme punteranno per fare piazza pulita.

Allora qual è l’alternativa? Arrendetevi ragazzi siete circondati (copyright Beppe Grillo)…    Naah, qui siamo a Masada.

By LTV La Triste Verità http://liberticida.altervista.org/