Il Buonismo: una diminuzione della libertà

Il buonismo è una grande limite e un sistema imposto per rifilarci di tutto. Uguaglianza, tanta uguaglianza, ma in realtà parliamo di libertà immaginaria. In un mondo dove tutti hanno diritto (rappresentanza, tutela & difesa) gli individui sono portati a pensare di essere liberi. Fate sesso con chi e cosa volete, dovete credere di vivere in una società modello ricca di progresso. In realtà il buonismo e il finto diritto alla libertà personale hanno introdotto uno sviluppo sociale, dove individualismo ed egoismo sono tesi alla follia perché tutti e tutto saranno riconosciuti ad ogni costo. Uno sdoganamento totale privo di ogni moralità. E dove manca la moralità deve arrivare un buonismo cosmico che ha tutta l’essenza di essere un “fritto mistico” .

L’opinione pubblica deve essere impegnata in battaglie per “le libertà civili” mentre i veri manovratori si muovono disinvoltamente facendo quello che vogliono senza essere disturbati. Il buonismo è il cancro della nostra civiltà e ci fa perdere di vista la verità. Un circuito vizioso e se ne parli troppo seriamente vieni accusato.

Le persone molto ciniche attraverso l’utilizzo del buonismo, fingono in società di essere persone molto equilibrate. Un fine stratagemma zuccheroso che riscuote ammirazione: di conseguenza anche lo stesso lato cinico verrà rispettato con venerato timore. In realtà il buonista è un volgare vigliacco, una patetico pezzo di merda, che con sapienza usa la retorica del NUOVO CONFORMISMO per apparire accondiscendente, buoni sentimenti sfruttati “per compromesso sociale” per essere sempre ben accettati.

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Una schifosa epidemia che ha fatto ammalare la morale, una società decadente dove i tanto amati sleepers e i tanto amati drughi, sono semplici parassiti che soffrono di paresi cerebrale. Volontà inesistente, una mal celata inettitudine, persone poco stimolate al pensiero e alla autoanalisi. Una moda che ben si adatta alla massa afflitta dal pensiero debole, l’obbligo di essere politically correct.

Così i miserabili del Terzo Mondo si sono ritrovati a vivere in Paesi in via di sviluppo, gli immigranti africani sono diventati prima extracomunitari e ora sono risorse. Grazie ai tanti islamici accolti tra un po’ gli infedeli saremo noi e non loro. Talmente “imbecilli congeniti” che arriveremo a censurare la Divina Commedia perché Dante mise Maometto all’Inferno!

Così stronzamente cinici “se intelligenti” …  Così ossessionati da ideali “se stupidi”.

Virtuosamente privi di difetti: non puoi essere invidioso, non devi ostentare nulla, così il buonismo peloso del cazzo ci aiuta ad apparire in pubblico “COME TU MI VUOI”.

Nessuna libertà e zero onestà: tutto verrà filtrato dalla mediazione. Il buonismo è un rimedio eccellente per le persone mentalmente pigre, incapaci di riflessione, una massa che accetta mille compromessi per pura comodità. Adeguarsi ed adattarsi a tutto pur di non avere rogne e notti insonni passate a pensare.

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E’ stato divertente osservare come veniva rifatto il vocabolario, “ciechi, paralitici, bassi di statura” si sono trasformati in “non vedenti, non deambulanti, verticalmente svantaggiati”. Devastare la lingua senza cambiare la realtà.

Ipocrisia, falsi sentimenti e millantati ideali umanitari. Tutto pur di dare una ottima immagine di sé stessi. Una proiezione olografica che rappresenta l’umana debolezza perché ormai l’individuo è incapace di accettare l’altrui giudizio, perché è stressante sostenere una battaglia personale. I buonisti non si arrabbiano mai, ma se per “errore-orrore” commettono un passo falso e finiscono alla gogna dello sputtanamento … beh, non hanno mai combattuto per loro stessi e quindi davanti all’aggressione diventeranno isterici, andranno in panico e rimarranno incapaci di reagire.

Zeitgeist (lo spirito del tempo): nessuna etica, nessuna verità, puro obbligo ad attenersi alla regola senza volontà di capire cosa si cela dietro. Il buonismo del terzo millennio è anche una splendida arma per strumentalizzare e canalizzare il pensiero pubblico, ben utilizzata creerà nuovi modelli di comportamento. Adorabili filantropi pieni di compassione: Soros docet.

Immigrazione, multiculturalismo, identità sessuale: in realtà l’elenco è ben più lungo (droga, alcolismo, depressione per mancanza cronica di lavoro, insoddisfazione per mancata realizzazione) però ogni fottuta volta il buonista parlerà ed argomenterà sempre schiavo dei suoi corretti-giudizi.

Non stanno sfruttando la manovalanza extracomunitaria: stanno dando un lavoro e una possibilità alla nuova risorsa”

Mah sì la microcriminalità è diffusa, prima c’erano i terroni e ora ci sono i negroni, quando si integreranno tutto tornerà alla normalità”

Poveretto è un razzista, noi della Erasmus Generation dobbiamo istruirlo per fargli capire che multi è bello, siamo tutti uguali”

I ghetti sono pochi, la difficoltà di integrazione è solo un problema momentaneo, il fondamentalismo islamico presto verrà sconfitto e finalmente potremo vivere tutti in pace”

Un tumore maligno falciante che fagocita milioni di persone, nessuna volontà di ragionare, nessuna voglia di fornire un giudizio in piena autonomia. Zero bontà. Zero onestà. Zero rettitudine. Zero umiltà. Zero realtà. Zero giustizia. Zero coraggio. Zero consapevolezza. Zero distinguo.

Siete la farsa di voi stessi, falsi e malvagi fino al paradosso. Solo apparenza e nessuna giustizia, nessuna ideologia. Non avete il cazzo e neppure il cervello per capire che per cambiare “prima voi e poi il mondo attorno a voi” serve coraggio, bisogna senza paura saper perdere consenso attorno a sé.

marxismo–leninismo ? austrian school ?

Se credete nella Libertà ricordatevi che il buonismo è il vostro carcere mentale, partite dalla vostra Libertà individuale e non fermatevi, diffondete la vera Libertà e diffondetela con coraggio. Il coraggio delle idee, qualunque esse siano, vanno combattute con forza. La Libertà si conquista con sofferenza, nella vita nulla è scontato. Continuate a fare i bravi bambini e domani sarete moderni schiavi.  Le rivoluzioni, se non sono sanguinarie, non sono convincenti      JACK CUZE http://liberticida.altervista.org/