Banche e Pirati: cronaca di due paesi che vanno a puttane.

Ucraina

Dopo tante vicissitudini il “blocco” della Crimea giunge ad un nuovo livello.
Il “leader” dei Tatari della Crimea, che comanda qualche centinaio di facinorosi, perlopiù più ex appartenenti alle bande neo naziste ucraine, ha organizzato un blocco terrestre che consiste nel fermare tutti i camion per poi lasciarli passare dopo una “tassa” di circa mille euro, e sul saccheggio sistematico delle automobili che transitano per i valici tra Russia e Ucraina.
Oltre al blocco della ferrovia con lastre di cemento.
Tutto già spiegato per bene nei miei scorsi post.
Il blocco non ha avuto molto effetto , tranne per i produttori ucraini, soprattutto di derrate agricole, che hanno dovuto calare i prezzi di vendita di circa cinque volte, per mancanza di altri mercati in cui vendere.
Ovviamente i civili hanno subito grossi problemi, lunghe code, poi le automobili fermate da privati in mimetica che rubano tutto il possibile, davanti ai poliziotti che fanno finta di non vedere.
I camion, semplicemente hanno smesso di passare.
Adesso si arriva ad un nuovo livello dello scontro, si stanno organizzando dei barchini che cercheranno di fermare navi ed imbarcazioni per “evitare il contrabbando”.
In pratica si ritorna all’era dei pirati.
L’intenzione è che “costringere ” gli abitanti della Crimea a ritornare in Ucraina, colpiti da tanta abnegazione e dalla “democrazia” ucraina contrapposta alla “dittatura russa”.
Ovviamente i tapini si dimenticano che per i Crimeani è una cosa seria, è dal 1991 che cercano di ritornare in Russia, dai primi momenti, e lo fecero con svariati referendum, con azioni di lotta e con partiti politici locali.
Inoltre una persona minimamente intelligente dovrebbe tenersi lontano da un governo che autorizza l’azione di bande di predoni, intente a saccheggiare le auto in transito e che cercano di organizzare azioni piratesche.
Credo che nelle acque di mare internazionali e in quelle soggette al territorio russo osserveremo simpatici interazioni tra marina russa e i “pirati”.
Io sospetto che i marinai moscoviti guarderanno bene in giro se non c’è nessuno per poi affrontare il problema con “estremo pregiudizio”.
Ne vedremo delle belle.

Italia e Banche

In un mio scorso post vi avevo parlato di quattro banche italiane sull’orlo del fallimento, schiacciate da crediti inesigibili.
In realtà le banche sono almeno cinque, ma voglio evitare denunce e, nello stesso tempo, non rovinare la sorpresa ai correntisti.
Ora, so che il governo Renzi, composto da persone “estremamente” capaci ed intelligenti, sta affrontando il problema, insieme al Parlamento, composto da persone altrettanto capaci.
Pensate poi l’algido Premier, che, quando troverà il tempo tra un selfie e qualche cazzata scritta si Twitter, affronterà il problema a modo suo.
Ora, davvero quel branco di minchioni sta cercando di fare qualcosa,e forse ci riuscirà, a salvare le banche dal fallimento con fondi pubblici, anche se ciò dovrebbe essere espressamente vietato dalle nuove norme europee sul “Bail In”.
Spiegato in modo “ignorante”, come mi piace fare, questo significa che le banche dovranno trovare al proprio interno i fondi per ripianare creditori e correntisti.
E, soprattutto, questo significa che la Banca D’Italia ha ampi poteri per smembrare l’istituto di credito e per cedere asset PRIMA della dichiarazione di fallimento.
E questo dovrebbe essere molto interessante da sapere per detentori di titoli e obbligazioni bancarie.
Quindi, in teoria, chi ha depositi e libretti di risparmio per importi fino a centomila euro diventa un interlocutore privilegiato e ha buone possibilità di rivedere i suoi soldi, se lo stato si impegna a metterci la differenza tra soldi incassati e rimborsi.
Credo che anche i dipendenti, fino ad un certo limite siano tutelati.
Per chi sono le cattive notizie?
Elenchiamoli, sempre in modo “ignorante”:

  • Creditori, quali fornitori di beni e servizi.
  • Assicurazioni,
  • Consulenti
  • Detentori di titoli e azioni.
  • Obbligazionisti
  • Lo stato Italiano, per quanto riguarda tasse ed imposte.
  • Manager (echissenefrega) e detentori di stock option.
  • Detentori di cassette di sicurezza.

Ecco, quest’ultima voce la trovo particolarmente interessante.

L’utilizzatore della casetta di sicurezza , che contiene magari qualche contante e i gioielli della nonna, si potrebbe trovare ad un certo punto impossibilitato a ritirarli, dato che la legge non lo tutela, però potrebbe ricomprarli all’asta i gioielli, volendo.
Beni di proprietà altri , che sono custoditi dall’istituto di credito che diventano beni cedibili in caso di fallimento o dismissione dell’istituto stesso.
Certe volte occorrerebbe leggere i contratti scritti in piccolo, prima di firmarli.

L’idea di una banca centrale che smembra la banca perché insolvente, cedendo ad altri istituti asset e conti correnti, oltre a filiali, per poi radunare la “spazzatura” ovvero i crediti inesigibili, in una “Bad Bank”, lasciando nelle peste i personaggi elencati qui sopra, mi disturba.

Sarò un ignorante, uno che non capisce certe cose, ma il deficiente che lascia cinquantamila euro nel conto di una banca fallita deve essere tutelato , mentre chi gli vendeva i fogli della carta per fotocopie e chi faceva l’assistenza ai computer no?

In confronto ai “corsari” ladri di polli ucraini questa gente mi sembra lavori ad un livello superiore.

P.S. fate parte di qualcuna di quelle categorie di cui sopra?

Che cazzo aspettate?