Auto e moto ad “acqua”, facciamo chiarezza su di una balla che si ripropone periodicamente.

Ciao Ragazzi, l’idea di questo post mi è venuta da una serie di commenti che ho letto sul “fratello”, OraZero. Un paio di utenti ha mitizzato l’idrogeno come fonte di “energia pulita”. Un po’ come chiamare il contenitore del latte “latticino”.

L’idrogeno cari amici non è altro che un elemento chimico, non presente in natura se non come composto, tipicamente nell’acqua, il famoso monossido di idrogeno, appunto.

Detto questo vi invito ad osservare il video che normalmente mi mandano.

Ciclicamente dei tizi, anche in Italia ripropongono questi veicoli ad “acqua”, in realtà il lavoro a bordo del veicolo vine svolto da una batteria, che scompone acqua in idrogeno ed ossigeno, miscela di gas che verrà poi bruciata nel motore per generare movimento: tutto molto bello, con un litro di acqua si percorrerebbero 50 chilometri. Però non viene detto nulla in merito a quante volte si deve ricaricare la batteria di bordo per percorrere i cinquecento chilometri. Venti volte?

In ogni caso, installando a bordo un motore elettrico alimentato dalla batteria che prima si usava per generare idrogeno, come minimo l’autonomia triplica tra una ricarica e l’altra. Insomma, non una scoperta rivoluzionaria (e vorrei vedere, sono decenni che si è studiato questo), ma una grande cazzata, a voler essere generosi.

Differente è l’idea di generare energia elettrica con una pila a combustibile, ovvero un sistema che invece di produrre idrogeno ed ossigeno dall’acqua utilizzando energia elettrica, fa l’esatto contrario. Ovvero unisce idrogeno ed ossigeno all’interno della pila generando calore, energia elettrica ed acqua come scarto.

Tutto molto bello, peccato che l’efficienza del giro completo dell’energia ottenuta dall’idrogeno, considerando quella necessaria per produrla, immagazzinarla e utilizzarla all’interno del veicolo sia all’incirca del 30%, a voler essere generosi. In pratica ad ogni Kw ottenuto da un pannello solare si otterrebbero 0,3 Kw di energia all’interno della vostra fiammante automobile ad idrogeno. Non molto efficiente, come sistema.

La colpa, come al solito, non è della ricerca tecnica o di una complotto delle multinazionali del petrolio. Sono le stupide, scomode e impiccione leggi della fisica, che ce lo dicono.

Paradossalmente l’energia di conversione aumenta in grosse centrali con pile a combustione ad ossido solito, che utilizzano anche il calore generato a bordo del sistema per alimentare turbine: impianti della dimensione di una centrale elettrica, e che necessitano di almeno otto ore per andare a regime. Scomodi da utilizzare per un’auto: per cui alcune centrali ad idrogeno, in posti ovviamente lontani da tutto ed isolati, ci potranno anche essere, per immagazzinare energia in eccesso prodotta da centrali idroelettriche nucleari.

Mi rendo conto di essere andato un filino fuori tema e forse di non essere riuscito a scrivere in termini comprensibili per un gretino.

A loro al massimo potrei spiegare: “idrogeno entra da qui, qua esce energia e acqua… figata!” Impres inutile.

Che dire poi del coefficiente di permeazione dell’idrogeno, della necessità di stoccarlo a bordo dei veicoli ad elevatissime pressioni, della estrema reattività dell’idrogeno stesso con molti composti chimici, anzi, praticamente con tutti i composti chimici, e del “blistering”, ovvero la tendenza dell’idrogeno a penetrare il metallo se sotto pressione e di distruggerlo generando microbolle all’interno della struttura.

Gas molto attivo chimicamente, capace di comporsi con qualsiasi cosa, che brucia al contatto con l’ossigeno dell’aria, altissime pressioni e tendenza a distruggere i metalli… cosa potrebbe mai andare storto?

A questo punto ho avuto una illuminazione. I cervello del Gretino è come una spugna, assorbe le idee semplice e ripetitive che gli vengono propinate, o meglio assorbono i concetti che i media distillano nelle loro “spugnette”, solo il titolo e che non sia troppo complicato scavare a fondo.

Tipo quando parlano d’estate di “riscaldamento globale” e d’inverno, proprio quando la neve arriva in anticipo e il ghiaccio del polo nord raggiunge livelli record si parla di “cambiamenti climatici” non sia mai che si mettano in difficoltà menti semplici.

Non sia mai che il piano sia quello di costruire in Europa centinaia di nuove centrali nucleari, e di utilizzare questa energia che non produce un grammo di CO2 per generare idrogeno durante la notte? Avrebbe quasi senso. NUKE di Liberticida e Orazero

Semplici fonti: