Allora ditelo subito che non volete cambiare niente

Leggendo la stampa nazionale (già, ma chi la legge più ormai?) sembra che stiamo per precipitare in una dittatura che nemmeno un colpo di stato. Sono tutti lì a fare le bucce al programma 5 Stelle/Lega come nessuno le ha mai fatte a nessuno. Non c’è una sola cosa che vada bene.

Cominciamo dal terrorismo economico (125 miliardi da trovare, spread impazzito, patrimoniale in arrivo, Bruxelles ci seppellirà) per procedere con l’attentato alla democrazia: il vincolo di mandato, il comintern, lo stravolgimento della costituzione, il paupersimo e arriviamo agli insulti velati.
1) Per qualcuno mancano le idee per il Mezzogiorno, c’é la resa al nord ricco e solo elemosine per  i poveri del sud, l’introduzione surrettizia di una larga autonomia per le regioni a trazione leghista e niente di niente per gli altri.

2) Per qualcuno si sussidiano i nullafacenti meridionali, si fa retromarcia su infrastrutture, si fa arretrare la modernizzazione del paese, si concede troppo al populismo dei 5 Stelle, ci avviamo all’uscita dall’Euro.
3) Da Washington arrivano velate minacce (se l’Italia leva le sanzioni alla Russia…), da Bruxelles minacce molto meno velate (i patti firmati si rispettano!), ma entrambi dimenticano che è stata proprio la nuova dottrina Trump a insegnare che quello che si è detto e si è scritto in realtà non conta niente quando cambia chi è al timone.
Si cerca in tutti i modi di fare abortire questo governo e di far passare quelli che ci stanno provando come pazzi visionari e aspiranti tiranni.
Chi li ha votati come degli irresponsabili: gonzi che se ne pentiranno amaramente.
LTV – La Triste Verità dice che qui nessuno vuole cambiare niente. O meglio, molto Gattopardianamente, tutti vogliono cambiare tutto perché in fondo nulla cambi.
É 15 anni che aspettiamo un cambiamento di rotta per questo Paese e per questa Società, perché – detto fuori dai denti – così non si può più andare avanti. Per venirne fuori a questo punto ci vuole una autentica rivoluzione.
Il programma di governo che stanno preparando Salvini e Di Maio è il solito libro dei sogni che contiene troppo poco, ed è pure troppo tardi per imporre una autentica rivoluzione. Comunque è sempre meglio del nulla che hanno proposto PD e Forza Italia.
Il PD col suo “siamo quelli che fanno” e Forza Italia con il suo “più gnocca per tutti” andavano bene forse vent’anni fa.
Dopo undici anni di “crisi” (iniziata nel 2007 e da noi negata fino all’ultimo nella speranza che finisse prima che gli italiani – sedati dai media di regime – se ne accorgessero) é ormai chiaro anche ai gatti che non si tratta di una crisi, ma del nuovo assetto della società italiana e del nuovo mondo globalizzato.
Una crisi per definizione prima o poi finisce, mentre ciò che stiamo vivendo è destinato a rimanere a lungo (escluso il denaro-elicottero che prima o poi inevitabilmente finirà e saranno ulteriori dolori).
Cosa vogliamo fare quindi? Aspettare la deriva venezuelana prima di deciderci ad ammettere che abbiamo un problema? Che dobbiamo pensare come risolverlo?
Nel programma di governo non c’è la risposta a tutto, è chiaramente un compromesso destinato a rimanere un libro dei sogni. Scritto per il proprio elettorato, già in molti danno per scontato che questo governo “contronatura” durerà poco, e si tornerà inevitabilmente a votare con i due leader che potranno dire “non mi hanno fatto lavorare” (vecchio cavallo di battaglia di B.).
Ma prendiamo sul serio il programma e leggiamolo fra le righe. Non c’è un esplicito blocco dell’alta velocità in Val di Susa: solo un governo ostile dove molto difficilmente le imprese continueranno i lavori.
Non crederete mica che i 5 Stelle siano così poco astuti da non utilizzare “i tanti mezzi a loro disposizione” per boicottare il proseguimento dell’opera (una fra le più inutili della nostra storia recente) mentre apparentemente la supportano. Vittorio Feltri ha voglia a far passare “i dilettanti” per fessi matricolati.
Va letto fra le righe il capitolo copertura delle enormi spese (gonfiate a dismisura dai tutti i media dediti univocamente al terrorismo psicologico) che sembrano derivare da questo programma di governo.
Si parla di 100/125 miliardi di euro che non si sa dove andare a prendere. E non si sa dove andare a prendere…    Non si sa dove?
Se leggiamo bene fra le righe si tratta di sostituire un 300 miliardi di stipendi pubblici con 75 miliardi di reddito di cittadinanza “per salvaguardare” la gente buttata fuori a calci e messi in mezzo alla strada. Comunque Erdogan ci ha insegnato come si fa: ha lasciato a casa un terzo abbondante di  insegnanti, poliziotti, magistrati e militari (categorie ben più pericolose da maneggiare rispetto ai nostri impiegati ministeriali regionali comunali e delle partecipate).
Ahah! Eccola lì la dittatura in arrivo!
Perché ora come ora mi sembra che stiamo vivendo in un paese perfetto? Viviamo in una società dove la Volontà Popolare è mai contata qualcosa?
Vogliamo parlare delle elites radical-chic che hanno occupato ogni e qualunque posto di lavoro dove ci sia poco da fare e molto da guadagnare? Regione, comune, partecipate, consorzi, autorità ed enti vari?
l’Italia che lavora e produce è da decenni schiacciata dal tallone delle truppe di occupazione partitiche, soffocata da loro strapotere, si esterna di una burocrazia agghiacciante, è un fischio rapace con funzionari arroganti e impuniti, amministrazione ipertrofica e inefficiente, corrotta e inamovibile, una Nomenklatura “di buoni a nulla” capaci di tutto.
Pensate forse di potergli indicare la porta con gentilezza?
Credete forse che sarebbero favorevoli ad una semplificazione burocratica che li renderebbe automaticamente inutili?
Pensate veramente che quello che è inevitabile – prima o poi deve essere fatto – si possa scrivere in un programma di governo a chiare lettere?
Di Maio è stato tacciato da una parte di essere il nuovo Robespierre e dall’altra uno scugnizzo senza arte né parte. E se invece fosse il nuovo Masaniello?

LTV – La Triste Verità http://liberticida.altervista.org/