Sistemi che permettono il potere rapace

Tra stati falliti e sistemi collassati noto una interessante accelerazione dei disordini civili un po’ ovunque. Soddisfare i bisogni, combattere il potere strabordante che mi circonda, ecco ho sempre sperato in una sorta di progresso che alla fine si è rivelata essere solo una forma di resistenza.

Di recente Huffington Post e MIT parlano della “trasformazione del capitalismo”. Insomma parlano di come ridisegnare l’economia. Passiamo al nuovo progetto di HuffPo-MIT (diretto da Otto Scharmer, docente senior presso la Sloan School of Management del MIT e co-fondatore del Presencing Institute del MIT. Guru del management, scrive di teorie e pratiche relative ai cambiamenti organizzativi e alla leadership): il progetto ammette che c’è una grossa mancanza di pensiero congiunto quando ci si approccia alle molteplici crisi che affliggono il pianeta (io lo penso da almeno 15 anni, ma prevedo che questo professore diventerà famoso per la brillante scoperta). Vengono riconosciuti i limiti del pensiero economico convenzionale, vengono analizzate le sue cause profonde e si arriva a il Capitalismo 3.0.

Ecco la genialata: vorrebbero insegnarci che tutto questo deve avvenire attraverso una nuova consapevolezza, mica male per uno che insegna al MIT. Un capitalismo in evoluzione orientato alla crescita, dove son presenti voluminosi costi sociali e ambientali (ma guarda che scoperta!). E si arriva alla pensata-genialata: costruire nuovi sistemi di sicurezza sociale, standard ambientali, ambienti organizzati da ONG, insomma un ambiente che controlla la società in cui viviamo (eh sì perché ora siamo ancora poco controllati).

Turlupinare di più la società e fargli sentite sempre di essere liberi cittadini che partecipano. Ma il tocco da maestro è stata nascondere quello che sta realmente accadendo: il nuovo capitalismo vuole imporre una maggiore deregolamentazione del mercato finanziario su vasta scala, nasce per trasferire il potere sulla politica economica dal pubblico al settore privato, alla fine si arriva che questa è una élite finanziaria irresponsabile. Chi fa questo è la stessa élite che ha creato il debito e la volatilità finanziaria che vediamo nell’economia globale. Una espansione della globalizzazione non regolamentata che ha portato allo smantellamento di apparati normativi interi. Un sistema finanziario predatorio in fase di aumento, ah che spettacolo.

Trovo interessante la critica presente in questo articolo https://medium.com/insurge-intelligence/google-huffpo-greenpeace-the-liberal-progressive-resistance-are-lying-to-you-45c3fd7c920b: “Scharmer conceives of this ‘evolution’ as being “based on a different state of awareness among its players” — consciousness evolution, he believes, is driving capitalism’s evolution. ”

Da https://motherboard.vice.com/en_us/article/9akxd7/the-uns-sustainability-plan-is-doomed-according-to-linguistic-analysis si apprende che le disuguaglianze globali si sono ampliate e il numero di persone che vivono sotto i $ 5 al giorno è drammaticamente aumentato. Al momento attuale 4,3 miliardi di persone vivono con meno di $ 5 al giorno (dato avvalorato dal documento https://www.actionaid.org.uk/sites/default/files/publications/unga_post_2015_briefing_final.pdf). Quindi vietato stupirsi davanti a fallimenti di Nazioni, nazionalismo estremista e terrorismo, inutile criticare le continue crisi economiche ed ecologiche, tanto al capitalismo interessa ricavare il profitto maggiore, e che vadano a farsi fottere i costi umani, sociali e ambientali.

Ormai tutti ripetono la stessa frase: investi su te stesso, sostanzialmente E’ CORRETTO MA NON E’ SUFFICIENTE per affrontare la complessa crisi sistemica, alla fine questo sistema premia il migliore e basta, per il secondo e terzo classificato le opportunità sono sempre scarse. Ci ho creduto e ho investito tempo/denaro/impegno, ma a oggi nulla è cambiato nonostante l’aumentare degli sforzi. Scharmer può avere ragione nel affermare che bisogna cambiare aumentando la consapevolezza individuale, molti prima di lui lo avevano capito e messo in pratica, ma alla fine poco cambia. Io appartengo ancora a una classe media che non sta bene e non sta male, ogni tanto si valutano nuove posizioni, ma poco cambia: la realtà che si percepisce è l’inconsistenza del futuro, un futuro che appare sempre più insicuro e solo ricco di incognite negative. I miei nonni e i miei genitori hanno sognato e ora vivono riposando nel loro roseto, io vedo dense nubi e sono certa che pioverà merda dal cielo.

La soluzione del futuro premio Nobel Scharmer è “this will change their behaviour, and the behaviour of their companies, and transform capitalism into a juggernaut of collective, orgasmic altruism”. A casa mia si chiama impapocchiare, qua dove vivo io si pratica solo il dumping sociale, ne passa tra questo sistema e la ricerca di migliorare la produttività dei lavoratori (che ne pensano le persone che lavorano in Amazon?).

Il mirabolante Scharmer ha gestito programmi di leadership e innovazione in aziende come Alibaba, Daimler, Fujitsu, Google e PriceWaterhouse. Come è andata in Google? Da https://medium.com/insurge-intelligence/how-the-cia-made-google-e836451a959e emerge che ha lanciato l’innovativo progetto di Google di ridurre a zero l’impronta di carbonio e di utilizzare al 100% energia rinnovabile entro il 2018, ma da https://www.environmentalleader.com/2016/02/google-amazon-underestimate-data-centers-carbon-footprints/ si scopre che il progetto si avvale di sistemi obsoleti per calcolare le sue emissioni, infatti in quattro centri su sette Google sottovaluta la dipendenza dal carbone del 30% o più. Per raggiungere questi livelli Google ha investito in progetti esterni di produzione di energia verde, ha utilizzato queste certificazioni per rivendicare la riduzioni delle emissioni. Rimane il fatto che le emissioni reali sono ben altre, nel frattempo Google grazie a questa trovata riceve riconoscimenti da Greenpeace (http://www.greenpeace.org/international/en/publications/Campaign-reports/Climate-Reports/clicking-clean-2017/).

Nel 2011 Google ha registrato le sue emissioni lorde di CO2 in1.677.423 tonnellate (https://www.enterprisetech.com/2013/08/19/google_resizes_carbon_footprint_funds_climate_science_deniers/), recentemente si è scoperto che le cose stanno peggiorando perché le emissioni lorde di carbonio stanno aumentando: nel 2016 sono arrivate a 2,9 milioni di tonnellate (https://static.googleusercontent.com/media/environment.google/it//pdf/google-2017-environmental-report.pdf). L’importante è legittimare, presentare un po’ di certificati e Greenpeace applaude.

Ragazzi l’importante è fare filantropia e la rete vi salverà. Basta non chiedersi cosa c’è di sbagliato nel sistema esistente, finanziate programmi ideologici che servano per ripristinare la calma, tanto nessuno nota le vostre brame egoistiche, chi se ne frega se queste distraggono dalle soluzioni reali. L’importanza dello apparire è la regola fondamentale. Progressismo, benevolenza, e chi se ne fotte se il Pianeta soffre? L’importante è salvarsi le terga e apparire come paladini della civiltà. Basta comparire come precursori del cambiamento e il gioco è fatto. Chi se ne frega se il cambiamento non è autentico.  Però carina la soluzione, guardare dentro noi stessi e nella nostra coscienza, emerge che stanno studiando nuovi sistemi per illudere in grande stile. Chapeau! Stanno creando il nuovo viso felice che non reagisce al sistema di oppressione, il metodo migliore per distruggere ogni forma di resistenza. Ama il capitalismo e odia le disuguaglianze.

Alessia http://liberticida.altervista.org/