Terza guerra del gas: Aggiornamento Terra Dei Pazzi.

Ragazzi, francamente pensavo a questo sviluppo per l’inizio del 2019, alla scadenza naturale dei contratti per il transito del gas proveniente dalla Russia diretto verso L’europa.

E ci sarebbe stato tutto il tempo per aumentare il transito attraverso gli altri due gasdotti alternativi, quello polacco e il North stream che alimenta la Germania.

Come saprete negli ultimi mesi c’è stata una forte guerra commerciale e politica volta ad impedire il raddoppio del North Stream, mossa voluta dai tedeschi e dai Russi per bypassare in sicurezza i gasdotti ucraini.

La Russia finalmente avrebbe vinto la contesa del tutto e la Germania sarebbe diventato l’Hub di distribuzione dello “oro blu” in Europa.

Invece le cose si sono svolte diversamente.

Un paio di arbitrati, volti a definire una lunga contesa tra la Naftogaz ucraina e la Gazprom Russa , monopolisti locali del gas, è arrivata alla fine..

Proprio un paio di settimane scarse prima del voto a Mosca, ma guarda un po.(1)

Mi sono letto gli atti, storia complessa, di contratti e di pressi, e il succo è quello: “dato che l’ucraina versa in gravi condizioni economiche Mosca deve pagare un risarcimento a Kiev“.

Calcolando le pretese sommate delle due parti in particolare la Gazprom, invece di essere pagata per il gas inviato gli scorsi mesi, dovrebbe versare due miliardi di euro e rotti agli ucraini.

Viste le elezioni in arrivo , il tono della risoluzione arbitrale è studiata per fare incazzare i russi più possibile.

Il Capo del consiglio di amministrazione di Gazprom, Alexey Miller su Twitter oggi annuncia l’inizio della procedura di risoluzione dei contratti con l’ucraina. badate bene, non lo stop temporaneo delle forniture, come è avvenuto già due volte in passato.(2)

Proprio la cessazione di contratti, evento che terminerà inevitabilmente con la chiusura definitiva delle condotte. Dato che ai russi, diversamente dagli americani, piace fare le cose formalmente in regola la fornitura di gas verso l’europa continua, ma con una riduzione della pressione del gas del 30%. Questo è un evento voluto, con la riduzione della pressione il gas non potrà essere prelevato dall’ucraina per i consumi interni, in quanto si tratta alla quantità minima di gas necessari ai consumi europei attuali. Non solo, le stazioni di pompaggio ucraine, alimentate a gas, dovranno prelevarne una quantità maggiore del solito per alimentare le pompe attraverso la linea, vista la pressione ridotta.

E i russi chiameranno questo “furto“, e lo useranno nei prossimi giorni come scusa per tagliare definitivamente le forniture.

Viste le elezioni in arrivo la Gazrpom e il governo russo dovranno dare prova di una risoluzione granitica e non giungere a compromessi né con gli europei né con l’ucraina.

Il due marzo, ieri, è scoppiata la bomba, giusto oggi l’attività nei media ucraini e dei politici di Kiev si è trasformato in un parossismo.

I telegiornali erano pieni di interviste a vecchietti  a cui veniva chiesto “ a che temperatura sareste disposti a vivere d’inverno per sconfiggere gli invasori russi?“. E di altri vecchietti che demolivano le caldaie per patriottismo. Con venti gradi sotto zero.

Tutti rassicurati da Poroshemo, il presidente Ucraino che proclama: “inutile, da anni non compriamo più il gas russo!”

Dopo solo un giorno il paese è entrato in “crisi energetica“, oggi il direttore di Naftogaz si è dimesso e la compagnia energetica ucraina ammette di essere già costretta a effettuare una “selezione non autorizzata di gas”, ovvero a rubare il gas destinato ad altri paesi europei.

Non ci si annoia certamente, da quelle parti.

Dovete sapere che da un paio di anni Kiev acquista le eccedenze di gas russo da altre nazioni europee, ovvero il gas arriva in Ucraina e vine direttamente prelevato, oppure va in Polonia e viene ripompato indietro. Dato che gli ucraini non hanno i soldi per pagarlo utilizzano le rate dei prestiti della Banca Mondiale o del FMI alla bisogna. Tutti contenti, fino ad ieri.

In realtà l’emergenza energetica risale almeno da gennaio, negli ultimi giorni le temperature delle caldaie centralizzate, che alimentano i condomini ucraini sono state drasticamente abbassate, le scuole chiuse fino all’undici marzo, così come molte università, ferme addirittura da un paio di mesi, per mancanza di riscaldamento. Nella città di Zhytomyr è stato addirittura scollegato l’approvvigionamento idrico, per via di una storiaccia di pagamenti non effettuati dalla locale concessionaria del servizio idrico. E la gente porta a casa secchi di neve per lavarsi…

Ma il clou, la foto simbolo del mese è quella dell’ospedale di Bashtan. Il riscaldamento centralizzato è stato modificato e solo alcune parti riscaldate tramite avveniristici tubi volanti.

Aspetto le notizie di lunedì, quando i burocrati europei saranno tornati dal meritato weekend sulla neve.

Ovviamente altre cose sono successe nel frattempo.

Manganellate di marzo

Il povero Saakashvili, l’algido pluripregiudicato è stato deportato a viva forza in Polonia, da dove continua a rompere i coglioni alla Duma di Kiev.

Visto che i media locali erano già in altre faccende affaccendati è stato deciso un giro di vite sui suoi sostenitori, ancora accampati davanti al parlamento di Kiev e al piccolo gruppo che osservava da Piazza Nezalnehosti, quella del “Maidan”.

L’azione, come avrete capito è stata abbastanza concitata,ma breve. I manifestanti erano meno di settanta, compresi tre deputati e diverse donne. I poliziotti erano oltre mille, in assetto antisommossa.

Il risultato è stato prevedibile, quattro poliziotti feriti, probabilmente spintonati dai propri tessi compagni, scivolati sul ghiaccio o con il polso slogatosi mentre manganellavano, e oltre cinquanta arresti.

vista dall’alto dell’intervento. verso il centro notate uno dei manifestanti che minaccia i pochi poliziotti intervenuti”.

 

Mentre  i fermati venivano gentilmente fatti inginocchiare sulla neve le forze dell’ordine di Kiev hanno perquisito le tende dove bivaccavano, trovando queste due lampadine trasformate in rozze bombe molotov e un sacchetto sospettosamente pieno di bombe a mano. Non è venuto in mente a nessuno che le abbia messe la polizia, immagino.

I cinquanta sono stati arrestati per terrorismo.

Non ci si annoia davvero, ripeto.

Seguiranno aggiornamenti a breve, il polverone sollevato dai due gruppi di avvenimenti non si è ancora abbassato.

By Nuke di www.liberticida.altervista.org e www.orazero.org.

 

 

(1) http://biz.liga.net/ekonomika/tek/novosti/3730075-v-naftogaze-rasskazali-o-pobede-nad-gazpromom-v-stokgolme.htm

(2) http://biz.liga.net/ekonomika/tek/novosti/3730423-gazprom-obyavil-o-rastorzhenii-vsekh-kontraktov-s-ukrainoy.htm