Riposizionamento Stati Europei, la Nuova Geopolitica

Le prospettive del 2017 sono tutt’altro che facili da individuare. Una valanga di variabili che può portare a fare previsioni molto sbagliate. Un anno dove la geopolitica europea e l’orientamento di molti stati potrebbe cambiare. Rigetto del globalismo, incessanti fenomeni migratori verso i Balcani e verso l’Italia, terrorismo, crisi economica che non allenta la morsa, populismi e nazionalismi che stanno minando la credibilità dell’euro e della UE: NON è la lista della spesa, ma è la spazzola dei capelli che è arrivata ai nodi. Hai voglia ad usare balsamo e olio di argan, sono nodi difficili da sciogliere.

25 marzo 2017, ricorrono i 60 anni dei Trattati di Roma. Tanta storia ma forse poco futuro. Identità europea e il grande progetto politico dell’integrazione europea… In realtà dove siamo finiti? In un immenso Calderone di proteste e di sfiducia verso i governi. Un quadro di Pollock è più facile da interpretare che non il quadro dell’Europa stessa.

-Gran Bretagna: Brexit – Hunger Games – Il canto della rivolta della “perfida Albione” (perfida NO, anzi ha dimostrato di avere una buona dose di sacrosanta ragione).

-Grecia impoverita dalla crisi, ha dovuto sostenere pure un numero di arrivi pari quasi al 10% della popolazione (anche se poi in larga parte trasferiti in altri contesti). Nel frattempo in Germania si litiga sulla Grecia. Mentre dal bunker Merkel fa sapere che l’Europa può avere un futuro a “diverse velocità” e che la UE “come tale” è finita (la Germania desidera una piccola UE “in salsa teutonica” circondata da fedeli paesi satelliti). Nel frattempo i tedeschi hanno paura di una uscita della Grecia dall’euro: c’è chi si lamenta della ostinazione nel perseguire obiettivi irrealistici che provocherebbe una nuova crisi greca e c’è chi vuole mantenere sul governo Tsipras una pressione elevata pretendendo un surplus di bilancio del 3,5% per i prossimi 10 anni. La teoria del limone spremuto competitivo: usi il succo, con la polpa interna ti sbianchi le unghie e la scorza rimasta la metti da qualche parte per assorbire gli odori sgradevoli in casa. Una Grecia che deve continuare a pagare gli interessi che maturano sul debito pubblico, questa è finanza semplice e buona!

-Germania: va alle votazioni il 24 settembre 2017. Sondaggio elezioni al 28 gennaio: Bild am Sonntang prevede il CDU di Merkel in vantaggio su tutti gli avversari con il 36% di preferenze, l’Spd al 21%, Alternative fuer Deutschland (AfD) al 12%, Linke a 11%, i verdi al 9%. e i liberali del Fdp al 6%. Nel frattempo l’emittente ARD evidenzia che Martin Schulz avrebbe lo stesso indice di gradimento di Merkel. La probabile vittoria della Cdu non è scontata perché “il fattore” Schulz può sbilanciare le elezioni di settembre. Nel frattempo guadagna terreno Afd: Frauke Petry avanza e potrebbe compromettere la formazione di un governo stabile. E’ possibile che gli onnipresenti-infallibili-hacker-russi possano creare ingerenze esterne: meglio incolpare loro e negare la continua crescita del movimento anti-sistema, populista e contro l’immigrazione. Ovviamente lo scontro tra Usa-Germania non accenna a diminuire e nel frattempo l’amministratore delegato di Deutsche Bank in Israele – Boaz Schwartz – è stato arrestato per presunte violazioni fiscali. 146 milioni di dollari di reddito imponibile “segnalato non correttamente” che ha permesso di evitare il pagamento del 17 % di IVA israeliana.

-Vaticano SpA: anche a Roma è partita la rivolta di Pasquino.

-Francia: se vince Marine Le Pen addio a euro e Nato, ma non ne sono tanto sicura. Molti indicano che la sua vittoria è scontata, ma temo che si troverà in una bella palude. Il dilagante concetto di protezione nazionale e protezionismo economico è un chiaro sintomo che indica che le cose in una nazione non vanno bene. In fondo in Europa è in corso una rivoluzione nazionalista causata dalla debolezza dei leader occidentali. Questo ha creato una società nervosamente inquieta, incerta, che si sente in pericolo e non protetta dalle minacce esterne. Comunque sia Le Pen dovrà affrontare lo stesso calvario di Trump e in questo caso saranno veramente utili gli sputtanatori professionisti Wikileaks & ®Hacker-Russi. Troppi gli interessi in campo che sarebbero realmente minacciati in caso di una svolta politica in Francia: i media, le banche e il settore finanziario faranno di tutto per opporsi.

-Olanda: si vota il il 15 marzo 2017 per eleggere il nuovo primo ministro del paese e 150 membri del parlamento. I candidati favoriti sono Mark Rutte del partito conservatore (VVD – attualmente al potere) e Geert Wilders (populista, euro-scettico, sostenitore del Nexit e anti-islamico) del partito per la Libertà (PVV). Gira voce che per fermare il Nemico N°1 di Bruxelles i partiti di centro destra e centro sinistra sarebbero disposti ad accordarsi per conventio ad excludendum, ovvero potrebbero optare per una larga coalizione.

Non vedo all’orizzonte nessuna implosione eclatante della UE, credo piuttosto che vedremo un ribilanciamento delle forze in Europa. Non vi preoccupate in Italia non verrà presa nessuna decisione importante, qualunque partito sarà al governo, si adatterà alle decisioni degli altri.

Alessia http://liberticida.altervista.org/