Premiata Macelleria Ucraina

L’ipocrisia del conflitto Ucraino si caratterizza per l’uso intensivo di PRMCs (Private Military & Security Companies, ovvero mercenari per capirci al volo), questo ha portato ad una guerra ibrida, non convenzionale, tattiche dove sono previsti: sabotaggi, cyber attacchi e propaganda. Sul terreno sono presenti volontari, mercenari e compagnie di sicurezza private. Questo è avvenuto su tutto il territorio, anche quello controllato dai separatisti filo-russi.

In Crimea e nel Donbass i più operativi sono stati il Gruppo Wagner e il Moran Security Group, composti da reclute russe con vasta esperienza militate. Qua sono arrivati anche militari provenienti dal GRU. La sede è a Molkino (Krasnodar), ove già risiede una brigata del GRU. I gruppi utilizzano militari selezionati, addestrati e tutti curiosamente entrati in alternativa al carcere: una parte di loro ha lavorato in Siria e altri militari sono un plotone internazionale composto prevalentemente da serbi. Le compagnie russe operanti nel conflitto ucraino sarebbero almeno dieci, tra cui ci sono Enot Corp e Mar.

Ma il mondo occidentale è così pio, candido e privo di mercenari sul suolo ucraino?

Non esattamente, sono infatti presenti:

-Academi: già conosciuta come Blackwater Worldwide, Blackwater USA e Xe Services LLC, addestra battaglioni governativi e mercenari che vengono da Polonia, Paesi Baltici, Georgia, Ungheria, Canada, Gran Bretagna e Stati Uniti.

-Green Group Defense: il cui rappresentante è giunto a Kiev con una delegazione dello U.S. Army, hanno anche una succursale europea in Georgia

-AirTronic: la compagnia texana ha spedito 100 sistemi Precision Shoulder-Fired Rocket Launcher ad aprile 2017, si tratta di lanciagranate con propulsione a razzo. La conferma arriva direttamente dal CEO Richard Wendiver, il quale specifica che l’azienda ha avviato tali consegne l’anno scorso e queste continuano a proseguire da allora. Ribadisce che tali consegne sono state coordinate dall’ambasciata statunitense a Kiev, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Stato, il Pentagono e il governo ucraino

-Canada: attraverso l’approvazione di un decreto governativo, esporta armi letali direttamente in Ucraina tramite gli appaltatori della difesa canadesi

-Lituania: è stata l’unico governo a fornire direttamente armi letali in Ucraina dal 2014

-Secondo alcuni si sono direttamente dentro anche: Cia, Fbi, Greystone e Asbs Othago

Sapete il lato comico? Tutti negano di essere presenti sul suolo ucraino. Sono lì solo per fare analisi di investimento. Come dire che Academi va in Groenlandia per fare test di estrazione mineraria e si porta dietro un esercito perché si deve difendere dagli Inuit che combattono tra i ghiacci come Việt Cộng.

In Ucraina partecipano anche volontari, provengono da ogni parte dell’Europa, combattono e probabilmente resteranno impuniti, per loro ritornare in patria – in futuro – potrebbe rivelarsi abbastanza semplice e potrebbero essere coperti dai Servizi dei rispettivi Paesi di provenienza.

Gli italiani sono presenti sul suolo ucraino in entrambe la fazioni. C’è chi approda e parte da zero, chi ha una formazione militare, alcuni provengono da gruppi neonazi e fasci, altri sono semplicemente frange di tifoserie calcistiche. Dall’altra parte approdano persone che sono legate alla estrema sinistra e militanti che avversano profondamente Nato e UE.

Ai blocchi di partenza gli schieramenti prevedevano neonazi e fasci sostenitori del governo di Kiev, ma la stessa frangia ora si ritrova spaccata in due parti. Anche lì l’influenza putiniana si fa sentire. Un melting pot dove riconoscersi ormai appare sempre più difficile.

Nel frattempo l’Ucraina vive una guerra di logoramento. La tensione strategica e geopolitica tra Usa e Russia va a definire i nuovi confini dei poli del potere.

Gli stessi giornalisti non hanno vita facile, perché se da un lato gli italici servizi coprono molti personaggi, poi se ne fregano altamente dei giornalisti che hanno voglia di indagare in questo ginepraio.

https://www.youtube.com/watch?v=ENQgr19pHeQ

Il giornalista documentarista Giorgio Bianchi è stato dichiarato dal governo ucraino persona non gradita e per cinque anni non potrà fare ritorno in Ucraina (fossi in lui non ci rimetterei mai più piede, oppure passando attraverso il confine russo entrerei nella zona dei separatisti, assicurandomi per tempo grossi appoggi in Russia). Un uomo che in Ucraina ha davvero analizzato e visto cosa accadeva. Un testimone scomodo. Come se non bastasse pure i servizi italiani gli sconsigliano caldamente di tornare nell’Ucraina governativa. E se desiderasse farlo gli indicano anche cosa potrebbe succedergli. Quindi non parano le terga ad un giornalista che va di persona ad fare il suo lavoro, ma i contractor italiani – di ambo le fazioni – alla fine verranno bellamente dimenticati.

Il giornalista Gianni Calessin per “Il Giornale”, ha scoperto dei cecchini georgiani, costoro hanno testimoniato di essere stati pagati per sparare sui manifestanti in piazza Maidan nel 2014. Su una cosa ha ragione Giorgio Bianchi “la questione Ucraina, per noi europei soprattutto, è una questione capitale, non è un evento secondario. Innanzitutto parliamo del primo conflitto armato dell’Europa del XXI° secolo. Ai confini con la Russia. Ai confini con la Russia, ma a tre ore di volo da casa nostra. Dove c’era gente che viveva come noi, …

La Russia non può rinunciare alla Crimea e per essa sarà difficile abbandonare la questione delle due repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, ma la loro autodeterminazione sarà sempre colorata di rosso sangue e piombo. In concomitanza per la Russia è ovvio il controllo di zone off shore ricche di idrocarburi e il controllo marittimo del Mar Nero (in tale regione convergono le aree di influenza russa e turca).

Washington è però l’adepto più fedele al concetto di PRMCs, gli Usa combattono molte guerre contro altre Nazioni, il Pentagono necessita sempre di trovare braccia extra per fare il lavoro sporco. Gli appaltatori privati ormai portano avanti operazioni in tutto il mondo da decenni. Come le agenzie interinali, il Pentagono capì che era utile incoraggiare le varie compagnie al fine di esternalizzare una vasta gamma di compiti militari. Le PRMCs gestiscono più del 90% di tutti i droni di Air Force e Marina USA insieme, sono impegnate in missioni di ricognizione, analisi dei dati, sviluppo di tecnologie, forniscono addestramento militare di routine, scorta di convogli e supporto del carico aereo.

Già nel 2017 le stime confermano che il mercato PRMCs supera i 150 miliardi di dollari, ma il mercato è in continua espansione. La legislazione statunitense in vigore sancisce il principio secondo cui “i compiti più complessi e delicati non devono essere assolti da organizzazioni private”, ma di fatto si assiste all’opposto.

Come vedete in qualsia guerra sporca esiste una vasta gamma di attori internazionali, la geopolitica non è pubblica: va letta tra le righe. Attori dietro le quinte, accordi segreti, PRMCs che influenzano Nazioni o regioni: Siria, Ucraina, Medio Oriente, Afghanistan e l’orticello dietro casa degli americani, ovvero “Centro e Sud America”.

Nel Documento di Montreux (17 settembre 2008), ci sono le regole di ingaggio per queste società e regola le loro operazioni nelle zone di conflitto. “E’ il primo documento internazionale che definisce le norme di diritto internazionale applicabili alle attività delle società militari e società di sicurezza private (PMSC) quando queste ultime sono presenti sulla scena di un conflitto armato. Esso comprende un elenco di buone pratiche intese ad assistere gli Stati nell’adozione di misure nazionali finalizzate all’adempimento dei loro obblighi legali internazionali.” Secondo questo documento, lo stato che ospita una compagnia militare privata ha la piena responsabilità delle sue azioni in varie regioni del mondo. Cosa vuole dire? Significa in sostanza che Washington non sarà in grado di negare le responsabilità per i crimini commessi dai suoi appaltatori da qualche parte dietro le quinte.

di ALESSIA C. F. (ALKA) http://liberticida.altervista.org/

Limes 4/2018 Lo Stato Del Mondo da pag 185 a pag. 191 (Ucraina, La Guerra Mercenaria di Pietro Orizio)

M. WEISS, «The Case of the Keystone Cossacks», Foreign Policy, 21/ 1 1/2013

P. Orizio, «Mosca amplia i1 ruolo dei contractors», Analisi Difesa, 15/1/2016

«Russian Journalists Dig up Employment Records Showing that the “Wagner” PMC Employs 3,602 People», Meduza, 21/2/2018

O. GRYTSENKO, V. MELKOZEROVA, “Ukainians Fight and Die among Russian Wagner Mercenaries”, Kyiv Post, 27/2/2018

Private Military Companies in Russia: Carrying Out Criminal Orders of the Kremlin -Inform Napalm

FAKE: American Mercenaries Have Appeared in Donetsk, Stopfake, 29/ 3/ 2014

I. MATVIICHUK, O. BEDRATENKO, Texas Company Reports Selling Lethal Weapons to Ukraine», Voanews, 22/12/2017

Blackwater Mercenaries Spotted in East Ukraine», Telesur 1/4/2015

Nearly 900 Foreign Mercenaries Fight on Ukrainian Side, Donbass News Agency, 7/ 10/2017

Foreign Mercenaries Arrive to Donbas from NATO States, LPR Militia, South Front, 18/ 10/2016

Around 100 Americans Have Been Killed or Injured While Fighting alongside of Ukrainian Army, Video, Ukrainian Crisis Updates, 8/6/2014

Comunicato stampa ufficiale di Academi recuperate con il sito Wayback Machine, 17/3/2014, goo.gl/Kphzn3

Informe del Grupo de Trabajo sobre la utilizacion de mercenarios coma medio de violar los derechos humanos y obstaculizar el ejercicio del derecho de los pueblos a la libre determinacion sobre su mision a Ucrania, United Nations Human Rights, 29/7/2016

https://www.byoblu.com/2018/05/03/ucraina-uno-scomodo-testimone-giorgio-bianchi/

http://sakeritalia.it/interviste/eliseo-bertolasi-a-donetsk-e-lugansk-la-novorussia-e-gia-realta/

https://medium.com/dfrlab/lethal-weapons-to-ukraine-a-primer-d3c61eb64f69

https://www.globalresearch.ca/how-come-military-contractors-are-doing-the-pentagons-dirty-work/5621222

https://www.eda.admin.ch/eda/it/dfae/politica-estera/diritto-internazionale-pubblico/diritto-internazionale-umanitario/societa-militari-sicurezza-private/documento-di-montreux.html

https://www.eda.admin.ch/eda/it/dfae/politica-estera/diritto-internazionale-pubblico/diritto-internazionale-umanitario/societa-militari-sicurezza-private/stati-parte.html