Il Mondo Al Crocevia Di Due Epoche

La verità è relativa e non è altro che una visione generalmente accettata, nell’attuale cultura l’unico valore su cui non si discute è il successo, e lo si misura attraverso la realizzazione del singolo o del gruppo. Al fine di avere successo un individuo trova strategie e modelli vincenti all’interno della società in cui vive; l’anarchia democratica, in cui siamo piombati, tende a distruggere costantemente la legittimità di qualsiasi gerarchia sociale e politica. Qualcuno trova che queste caratteristiche siano squallide. In realtà gli elementi elencati sono la nuova filosofia moderna che riflette la crisi di coscienza occidentale. Un società moderna che ha sicuramente molti denominatori comuni, ma la stessa società è complessa, eterogenea, divisa e contraddittoria in questo 21° secolo. Un’era impegnata a distinguere cosa è “legale e legittimo” mentre altri divari continuato ad aumentare: un relativismo che non vuole vedere l’aumento della disuguaglianza sociale (massa crescente di poveri), ma in compenso spende fiumi di parole per distinguere i terroristi buoni dai terroristi cattivi, in base alle esigenze politiche del momento. In questo caso la politica ha l’unico scopo di manutenere gli interessi economici vicini alle élite economiche nazionali e transnazionali. Ma a nessuno interessa preservare la cultura nazionale o proteggere la sicurezza nazionale, infatti parlare di barconi e di immigrazione è doveroso, ma parlare di “giovani e anziani” poveri senza reddito è fastidioso.

Un nuovo pragmatismo che ha portato tutta la classe politica ad abbandonare progetti a lungo raggio, tutti si sono buttati a capofitto in grandi progetti politici a breve o brevissimo termine. Quindi al politico è richiesta una doppia morale: si sono creati ad arte politici controversi, incoerenti e ipocriti, persone prive di tattica e strategia, ma ricche di retorica, che hanno portato alla deriva molte nazioni. Individui atti a soddisfare solo i numerosi interessi del loro ristretto gruppo, ma dal fragile consenso, che non sanno neppure molto di questioni internazionali e hanno rovinato quel poco che restava delle ideologie politiche.

L’anarchia democratica si è manifestata dando il peggio di sé stessa: all’interno di molte nazioni si assiste al ruolo dominante dello Stato – il gigante che fagocita tutto – e le aziende che si ritrovano vessate, da lì è nata una sorta di “decostruzione o destrutturazione” dove si assiste al teatrino di chi sostiene strutture rigide e di chi chiede soluzioni flessibili. Una cosa patetica e ridicola perché nessuna delle due parti si vuole impegnare fermamente in progetti e strategie a lungo termine. Wikipedia Oclocrazia, https://it.wikipedia.org/wiki/Oclocrazia : “Come si può vedere già nel breve inciso polibiano, l’oclocrazia è considerata come uno stadio di degenerazione della democrazia. Risulta inequivocabile che il potere del Popolo, da intendersi originariamente a guisa di corpo politico unitario, dotato di un’autocoscienza storica, si tramuti ora in potere dell’ochlos, ossia di una moltitudine disordinata e senza identità, preda degli intenti dominanti di capi che ne orientano a privati fini le opinioni instillando ed inducendo falsi desideri. La massa pertanto si illude di esercitare liberamente la propria funzione, quando invece è diventata “strumento animato” di una o più personalità, tipicamente, nella formulazione Polibiana, di alta estrazione censitaria, che la “seducono” anche distribuendo denaro e beni materiali di ogni genere. Il “popolo” (ormai disintegrato) diventa così corrotto, avido, spasmodico nella soddisfazione delle proprie pulsioni più egoistiche, cessando così di essere un popolo libero.”

Cosa siamo diventati? Siamo una società stanca e decotta. Un occidente che appare sempre di più come una puttana a fine carriera che tenta di riciclarsi come tenutaria di bordelli. Così avanza l’inevitabile declino del post-modernismo, in una atmosfera rarefatta priva di filosofia ma ricca di persone poco inclini alla riflessione. In questa aria stantia si dilettano a valutare, a criticare, cercano di raddrizzare il tiro, maldestre correzioni effettuate nel tentativo di sfuggire al “punto di non ritorno”. Roba che nel 1800 avrebbe fatto accapponare la pelle a qualsiasi filosofo o politico, pure un colonialista sanguinario sarebbe rimasto stupito da cotanta pochezza. Ma l’aria è talmente satura da non permettere un pensiero lucido, e il delirio avanza!

-Alcuni dicono che il 2016 è stato un anno di svolta per la vittoria del Brexit e di Donald Trump

-Altri analizzano la crisi dell’Ucraina e il fallimento della PanEuropa

-Altri ancora sognano le primavere rivoluzionarie ricordando il “NON risveglio arabo” nel 2011

-Quelli di vecchia data sognarono il cambiamento dopo la crisi finanziaria ed economica del 2008-2009

Ragazzi la sveglia non la potrete mai sentire perché da decenni siete entrati nel lungo sonno dovuto alla mancanza di ossigeno. La colpa non è vostra, dormite sereni nel Vostro Sonno Eterno, l’incapacità e la mancanza di volontà delle élite in questo mondo postmoderno non hanno la minima intenzione di fornirvi una risposta adeguata, e nemmeno vi ha messo nella condizione di fare i sacrifici necessari per il bene comune. Stiamo nella fase di transito che porterà alla nuova architettura brutale e minimalista, priva di facciate riccamente decorate, dove si privilegiano linee rette e angoli retti, niente curve o angoli arrotondati. La classe media e una buona parte delle élite non è stata capace di mantenere lo status quo, e queste sono condannate. In Europa la Santa Alleanza è morta, mancano: punti di vista identici e strategie di negoziazione. Una politica estera totalmente incapace dove tutto è obsoleto, antiquato e marginale, vecchie corti di puttane che seguono leader nazionali decotti o mai nati, messi lì solo “per opportunità” perché qualche “potere forte” li ha sostenuti.

L’emergente nazionalismo è solo un effimero araldo della nuova era, dove sotto sotto si cela solo un po’ di confuso revanscismo, ma totalmente incapace di combattere il globalismo universale. Dico questo perché il nazionalismo è strettamente connesso alla forte convinzione del ruolo centrale dello Stato nella politica estera. Si menzionerà un po’ di valori comuni e interessi, ma tutto morirà nella ambiguità, doppio linguaggio, ipocrisia e correttezza politica. Una retorica che supera il cinismo: da manuale.

Se i leader post-moderni del 1900 provavano a immaginare e progettare un futuro per il genere umano, i neo-modernisti che avanzano spesso cercano idee nel passato, peccato che questi ultimi nemmeno si sognano di leggere davvero i grandi autori che amano citare. Comunque l’attuale periodo storico è contraddistinto da una cosa: la democrazia è morta e sepolta, mentre avanza sempre di più l’autoritarismo celato dal politically-correct. Ci hanno insegnato a immaginare, a sognare un mondo libero, ma invece siamo approdati all’era dell’autoritarismo-democratico, questo ci sta portando dritti alla deriva. In questa deriva c’è la società del caos, infatti nel 21° secolo l’unica cosa chiara è l’instabilità cronica, agitazioni regionali e globali, il drastico calo della governabilità. Un futuro dove non esiste sviluppo, ma esiste unicamente la sopravvivenza, nessuna prosperità, nessuna sicurezza e nessuna visione.

Le vere domande sono molto complesse:

-Il 21° secolo vedrà agire i nazionalismi come un meccanismo di mobilitazione socio-politico a lungo termine?

-Manca il grande narratore nazionale, mancanza la coscienza religiosa e ideologica, cosa rimane dell’Europa in questa attraversata di duecento anni?

-La mancanza di progetti politici a lungo termine – per ripristinare la governabilità del sistema politico – quali attori globali ci porterà?

-Nel Nuovo Medioevo Moderno – dove i leader di regimi autoritari, la finanza e i mezzi di comunicazione svolgono un ruolo dominante – le decisioni politiche saranno adottate attraverso compromessi e concessioni reciproche?

Così tra ricordi e profezie, ci troviamo a camminare in avanti, mentre guardiamo indietro al passato. “Integrità e Minimalismo” CONTRO “Complessità, Non-Linearità, e Ambivalenza”. E’ una escalation di tensione tra la base sociale e la sovrastruttura politica? Non esiste una risposta definitiva a queste domande di oggi. Le comunità politiche e accademiche mondiali molto probabilmente mai vi parleranno del declino del neo-modernismo e nemmeno della sua ascesa. Concentrerete tutta la vostra energia a combattere il vecchio o a costruire il nuovo?

Alessia http://liberticida.altervista.org/