La guerra dei droni in Ucraina : scopriamo alcune cose interessanti.

Salve, ragazzi, visto che presto non sarà tanto più di moda essere Nazifrocio in Ucraina devo cercare di “riciclarmi” in qualche modo. Ora, sapete bene che non sono una Puttanazza dei media occidentali, anzi, che dedico gratuitamente tempo e denaro personali per la Libera Informazione.

Se ho una dote è quella di essere un micidiale rompipalle, e di essere in grado di assorbire velocemente una quantità enorme di documenti, cosa che faccio abitualmente nel “mondo reale”, ovvero il mio lavoro: (a proposito, se qualcuno avesse bisogno di un analista, sono qui).

Alcuni media indicano il disappunto dei soldati ucraini, quelli che occupano temporaneamente le zone ad ovest del Dombass, che gli “aiuti” militari provenienti dagli usa si rivelano spesso non solo utili, ma anche dannosi. Come i radar balistici, che non solo non sono troppo efficaci, ma anzi, spesso diventano bersaglio di misteriose cannonate. Questa è una storia di cui parlerò in un altro post, sembra che in qualche modo i separatisti riescano a tracciarne i segnali radar e a centrarli con antiquati cannoni di epoca sovietica… mistero.

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Oggi il protagonista è questo simpatico apparecchietto, il il drone Raven RQ 11B simpatico e costosetto strumento realizzato per essere utilizzato sul campo di battaglia, durante operazioni notturne e diurne.

Lanciato a mano da un operatore può volare entro un raggio di dieci chilometri, e ritornare al punto di lancio, guidato da un operatore.

Ho chiesto in giro e ho ottenuto conferma del prezzo, meno di duecentomila dollari per un sistema completo, ovvero 4 droni, due sistemi di guida portatili e un set di ricambi. Questo è un aspetto importante di cui parleremo più avanti.

I nostri amici ucraini decidono di acquistare 30 di questi sistemi, da consegnarsi entro il giorno 11 maggio 2016. per essere più precisi tali fondi vengono pagati dai contribuenti statunitensi come parte di un “regalo” di 335 milioni di dollari voluto da Obama per l’esercito ucraino.

“Aerovironment Inc.,* Monrovia, California, was awarded a $9,049,306 firm-fixed-price foreign military sales contract (Ukraine) for the small UAV RQ-11B Raven analogy system. Work will be performed in Monrovia, California, with an estimated completion date of May 11, 2016. One bid was solicited with one received. Fiscal 2010 other procurement funds in the amount of $9,049,306 were obligated at the time of the award. Army Contracting Command, Natick, Massachusetts, is the contracting activity (W911QY-15-C-0102).” – US Department of Defense, Contracts.

Per aiutarvi a fare i conti con la calcolatrice ecco, l’estratto del contratto di fornitura, codice W911QY-15-C-0102 tratto dal sito del dipartimento della difesa statunitense.

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Il 27 luglio 2016 questo container arriva all’aeroporto di Borispol a Kiev, contenente i primi 24 sistemi , facente parte dell’ordine. I restanti sei sistemi pare siano spariti, probabilmente distrutti durante le prove da 38 entusiasti militari ucraini durante i test in Alabama. Un filino costoso come test. Ehm, non lo sapevate cari ufficiali ucraini? Ops, pare che non ve lo abbiano detto, quei birichini.

Facciamo un po i conti, a 173.000 dollari ogni sistema il costo totale della fornitura doveva essere di circa quattro milioni di dollari, milione più o meno. Pare , secondo fonti dell’esercito ucraino, che la spesa sia stata  di dodici milioni di dollari, tenendo conto delle spese di addestramento, presso la sede in Alabama del fabbricante,

E solo per questi 24 sistemi.

Un aumento molto ucraino di tre volte della fornitura, interamente pagato dai contribuenti americani.

Ignoro quanto del denaro in sovrappiù sia arrivato ai politici di Kiev e quanto a funzionari americani, ma credo sarebbe carino indagare in merito.

I droni in oggetto, dotati di una ottica veramente fetente, inevitabile in un velivolo che pesa meno di due chili, per effettuare riprese decenti deve volare molto basso.

Se vola basso viene facilmente abbattuto anche dalle armi leggere oppure da un Jammer, i media americani parlano di “misteriose” armi segrete russe, mentre in realtà vengono utilizzati prodotti commerciali di produzione cinese, tipo questo,:

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Impianti portatili, alimentati da una semplice batteria da auto e del costo di alcune migliaia di dollari. Se puntati verso il drone lo abbattono anche a mille duemila metri di altezza, molti di più dei cento, centocinquanta metri di altezza operativa del Raven.

Dopo molte perdite gli operatori ucraini tendono a non farli volare, dato che ogni volta delle commissioni di inchiesta indagano sul costoso abbattimento.

Mentre gli ucraini si dotavano delle ultime meraviglie della tecnologia americana, i separatisti facevano la spesa in Cina.

Entrambe le parti adesso usano normali droni commerciali, molto più potenti ed economici, e che volano a oltre tremila metri di quota. Non che non possano essere abbattuti  ovvio, ma occorrerebbe utilizzare sistemi di disturbo molto più sofisticati oppure missili antiaereo.

Appare chiaro un problema decisamente sottovalutato durante le guerre asimmetriche degli ultimi anni, combattuti contro nemici poco preparati e male armati.

Combattere contro un nemico preparato e deciso è dura, molto dura.

P.S. se avessero consegnato a me 12 milioni di dollari, avrei riempito il cielo del Dombass di droni cinesi, numerosi, effiicienti ed economici, e avrei impantanto dei sistemi in grado di farli comunque rientrare autonomamente in caso di guerra elettronica… certe volte le sottigliezze della guerra moderna statunitense mi sfuggono.

By Nuke di Liberticida

fonti:

http://defence-blog.com/news/ukraine-received-a-first-batch-of-rq-11b-raven-unmanned-aerial-vehicle-from-usa.html