Is a new Pearl Harbour coming? The vulture and the dragon in South China Sea

Donald Trump sta sollevando interrogativi sul futuro della politica estera, in particolare nei confronti della Cina. Non sono mancate le critiche in merito alle crescenti attività nel Mar Cinese Meridionale, le tensioni sono in costante aumento, cresce la rivalità che cova da molti anni nel Mare Meridionale Cinese.

La Cina negli ultimi anni ha investito molto nel settore militare, in armi ad alta tecnologia, tutto questo ha messo in discussione la supremazia militare americana nel Pacifico occidentale. La tensione nei rapporti tra Usa e Cina è stata aggravata dalle mancate riforme politiche, non si è mai concretizzata l’auspicata apertura economica. Sotto l’attuale presidenza di Xi Jinping non è emersa una società più aperta ai diritti, semmai la Cina ha promosso un maggiore controllo centrale. Durante la presidenza Obama nulla si è realizzato perché i cinesi avevano visto tutto ciò come un tentativo subdolo di contenimento.

Pechino rivendica la sovranità di:

  • isole Parcels e Spratyls nel Mare Cinese Meridionale
  • isole Senkaku/Diaoyu nel Mare Cinese Orientale. La disputa tra Cina e Giappone esiste fin dall’ottocento, fanno parte della prefettura giapponese di Okinawa e sono state governate dagli Usa fino al 1972, dopo sono ritornate sotto la sovranità del Giappone. Importanti per lo sfruttamento delle notevoli quantità di gas naturali. Nel 2010 dopo la collisione tra un peschereccio cinese e una nave della Guardia costiera giapponese gli Usa hanno preso posizione nella disputa e hanno dichiarato che le isole ricadono sotto il Trattato di alleanza tra Stati Uniti e Giappone.
  • utilizzo esclusivo delle acque territoriali fino a 200 miglia dalla costa e la propria sovranità su circa l’80% del Mare cinese meridionale.
  • sfruttamento delle isole Eez, questo attrito coinvolge Vietnam, Filippine, Brunei, Malesia e Indonesia. La Cina ha interrotto più volte il perforamento per l’estrazione di petrolio nella zona contestata.

E’ stata scoperta l’esistenza di notevoli giacimenti di idrocarburi e l’intera area è uno snodo fondamentale per le comunicazioni e per il commercio, infatti nella zona tra Taiwan e lo stretto di Malacca transita il 40% del commercio mondiale.

Ad aprile 2012 la Cina trasferì forze militari per controllare Scarborough Shoal, a luglio 2016 la Corte permanente di arbitrato per la Convenzione delle Nazioni Unite (sul diritto del mare a L’Aia) ha dichiarato che questa azione è una violazione della zona appartenente alle Filippine. Ma la Cina ha continuato stabilendosi a Paracel e sulle isole Spratly. Tutto quanto è avvenuto senza che il governo di Pechino consultasse le altre Nazioni che vantano diritti nel Mar Cinese Orientale. Tra il 2014 e il 2016 sono state costruite piattaforme petrolifere in zona di competenza esclusiva del Vietnam. Sempre tra il 2014 e il 2015 la Cina ha recuperato cinque miglia quadrate di territorio in tutto il Mar Cinese Meridionale, creando sette isole artificiali in grado di supportare aerei e navi. Si premurarono solo alla fine del 2015, di dichiarare che non avrebbero militarizzato le isole artificiali: in realtà sembra che l’esercito cinese abbia già installato aerei militari, navi, radar e missili su tali isolette. Sempre nel 2016 ci sono state scontri a causa della contesa delle isole Senkaku (Diaoyu), una questione mai risolta tra Giappone e Cina.

Ovviamente gli analisti cinesi asseriscono che dovevano difendersi dalle provocazioni americane che facevano navigare in quelle zone navi da guerra, gli americani avrebbero spinto le loro navi nelle attività di ricognizione militare fino al vicino litorale della Cina, in piena violazione dei diritti. Ma la polveriera pacifica ha fronti ben maggiori e a Taiwan – il transito di una portaerei cinese nello stretto di Taiwan – ha causato ulteriori tensioni.

Il Giappone nel 2011 pubblicò un documento strategico sulle linee guida per la difesa nazionale, per ampliare le alleanze e il rafforzamento della marina. Si dovrà anche osservare e valutare il comportamento del Vietnam e se quest’ultimo si allineerà con gli Stati Uniti (personalmente dubito che i vietnamiti possano superare una vecchia acredine…).

Questa disputa potrebbe portare la Cina all’isolamento e alla creazione di una coalizione degli stati interessati nel Mar Meridionale Cinese. Io trovo ridicolo contenere l’ascesa del dragone e aiutare l’avvoltoio statunitense. Alla fine con gli Usa le cose finiscono sempre molto male (basta gettare uno sguardo sul Medio Oriente), alla fine potrebbe tutto degenerare verso un contenimento, che nel lungo periodo porterebbe solo danni alla stabilità regionale del Mar Meridionale Cinese. Comunque la Cina, nella sua espansione navale, a breve si scontrerà nell’area con la supremazia statunitense. John McCain, per ripristinare “l’American Power” ha raccomandato a Trump di rafforzare le forze armate della nazione (in particolare è stato menzionato il comparto della marina). Emerge che la Marina è in crisi, la flotta va ammodernata e implementata e servirebbero ulteriori $ 98 miliardi di investimento, oltre a quelli già previsti.

Una guerra commerciale necessariamente non conduce alla guerra tradizionale, i cinesi sono consapevoli di essersi spinti illegalmente troppo oltre il limite, ma dovrebbero anche riflettere che prima o poi la festa finisce, in fondo hanno ottenuto molto più di quello che avrebbero mai sperato, dovrebbero ritenersi soddisfatti. Ma gli Usa potrebbero essere così orgogliosi e testardi da infilarsi dritti dentro una guerra molto simile al Vietnam. Tutto questo lo dico in modo ottimistico, perché se fosse una nuova Pearl Harbour, beh le dimensioni avrebbero contorni ben maggiori.

Alessia http://liberticida.altervista.org/

FONTI:

http://nationalinterest.org/feature/can-donald-trump-avoid-dangerous-south-china-sea-showdown-19099

http://nationalinterest.org/feature/americas-first-step-toward-reclaiming-naval-power-19089

http://www.limesonline.com/il-grande-gioco-del-mar-cinese/26070?refresh_ce

http://www.limesonline.com/isole-senkaku-scenari-attuali-di-una-disputa-antica-tra-cina-e-giappone/41312

https://it.sputniknews.com/punti_di_vista/201612113768876-la-guerra-imminente-con-cina/

http://www.scmp.com/news/china/diplomacy-defence/article/2065799/china-steps-preparedness-possible-military-conflict-us