Gli Attacchi di Macron e Trump alla Finesta

Il presidente francese Macron di recente ha affermato di aver convinto Trump a “rimanere a lungo” in Siria (https://www.gazzettadiparma.it/news/italia-mondo/507325/siria-macron-ho-convinto-trump-a-rimanere-a-lungo.html). Dunque ancora di prove Vere sugli attacchi chimici non ce n’è traccia.

A) Ipotizziamo che nonostante tutti gli sforzi congiunti dell’occidente, di questi benedetti attacchi chimici non ne risulti traccia e che i media occidentali non riescano in alcun modo a convincere l’opinione pubblica.

B) Ipotizziamo che gli attacchi chimici ci sono stati, ma non hanno lasciato traccia e, ahimè, non si può provare niente.

Storia insegna che se le prove se non ci sono si fabbricano (come noi alla scuola Diaz lo sanno fare anche gli altri), e si fabbricano perché le conseguenze di una conclusione come questa – Abbiamo colpito la Siria perché così ci andava di fare – sarebbero devastanti. Immaginatevi i titoli: “Le armi chimiche non sono state usate e neppure esistevano” oppure “Trump attirato in una trappola: nessuna prova dell’utilizzo di armi chimiche”. Ci sarebbe una insurrezione degli elettorati, governi cadrebbero, manifestazioni in piazza “stop the war”, cortei tipo “yankee go home”, disordini al grido “i nostri governi ci hanno mentito”.

O no? Ma quando mai… Non lo vedremo mai! Ma se anche dovesse succedere non è un problema: un paio di attentati (con qualche decina di morti) sarebbero sufficienti per distrarre l’opinione pubblica da qualunque altra cosa.

Nel frattempo – in Francia – Macron (http://www.ilgiornale.it/news/mondo/siria-macron-difende-lattacco-ha-legittimit-internazionale-1515753.html) ha fornito una imbarazzante prestazione televisiva arrampicandosi sugli specchi e sproloquiando per 10 minuti. La perla che è riuscito a tirare fuori è che l’azione è stata necessaria in quanto il comportamento della Russia (che si ostina a proteggere Assad) impedisce una soluzione diplomatica al conflitto siriano (invece le bombe come sappiamo tutti calmano gli animi e predispongono alla trattativa). Il massimo è stato quando ha rivendicato apertamente di essere stato lui in persona a convincere Trump all’azione, visto che quest’ultimo “se ne voleva andare dalla Siria”, solo dopo il colloquio con lui Trump ha deciso di rimanere (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Raid-Siria-Macron-nostro-intervento-legittimo-cdb35e52-b609-423e-9ebe-8a1ce66ca4e6.html).

Però la Casa Bianca (http://www.repubblica.it/esteri/2018/04/15/news/siria_il_papa_sono_profondamente_turbato_mi_appello_ai_leader_prevalgano_giustizia_e_pace_-193929218/) inizia già a prendere le distanze dal Presidente francese sul termine dell’impegno militare americano in Siria.

Macron, di questo passo, ci manca solo che annunci di avere organizzato un concorso speciali a premi per il migliore attacco terroristico sul suolo francese – con aperto invito a tutti i siriani e gli arabi in generale a partecipare – e credetemi che siamo veramente a posto.

In questo momento l’occidente – o chi dà retta a Trump in generale – assomiglia molto a un uomo che sprofonda nelle sabbie mobili, più si agita per chiedere aiuto e più va sotto.

L’unica voce che emerge fuori dal coro – Salvini – ha intercettato perfettamente l’umore dell’uomo della strada italiano. Io, La Triste Verità, mai avrei pensato di dover essere d’accordo con quello che dice Salvini, il fatto stesso che dica qualcosa (invece dell’imbarazzante silenzio degli altri) di chiaramente intelligibile, ovvero “A questa cazzata noi non ci stiamo” fa di lui in questo momento quasi uno statista.

Poi rimane da vedere cosa questo statista potrebbe mai combinare se avesse in mano tutte le leve del governo: ad occhio e croce direi giusto qualcosa più di niente. Come si sa, una mosca tira il calcio che può!

By LTV La Triste Verità http://liberticida.altervista.org/