Budapest: European Clash of Civilization

Budapest è una città che mi ha sorpreso. Vi riporto alcune fotografie scattate durante la vacanza, queste permettono di capire “come la pensano gli ungheresi” su certi argomenti.

    “Non lasciategli l’ultima risata”

In vacanza, di continuo, mi sono trovata davanti questi manifesti – il faccione di Soros è stato un richiamo irresistibile – e visto che gli ungheresi parlano quasi tutti bene l’inglese ho deciso di chiedere a molte persone cosa ne pensavano. Vicino all’università alcuni ragazzi affermano che Orban sta usando Soros per attribuirgli ogni male possibile e viene usato anche per cose che non hanno nulla a che fare con gli attuali problemi ungheresi. Qualcuno si lamenta che Orban a volte si comporta in modo leggermente dittatoriale, ma alla fine in Ungheria le cose vanno molto bene, c’è lavoro e va bene così. Ho cercato “risorse” ma non ne ho trovate nella capitale, ho cercato “diversamente bianchi” ma gli unici tre erano turisti britannici.

Orban sta inviando ai cittadini ungheresi un questionario formulato dal governo per esprimersi sul Piano Soros. Li ho trovati qua tradotti su  https://ungherianews.com/2017/10/04/consultazione-nazionale-sul-piano-soros/ :

  1. George Soros vuole convincere Bruxelles a ricollocare almeno un milione di immigrati dall’Africa ed il Medio Oriente nel territorio dell’Unione Europea, compresa l’Ungheria;
  2. George Soros, insieme ai funzionari di Bruxelles, vuole anche lo smantellamento della barriera di protezione alla frontiera e l’apertura dei confini per i migranti;
  3. Una parte del Piano Soros prevede la ricollocazione obbligatoria da parte di Bruxelles degli immigrati dall’Europa Occidentale all’Europa Orientale. Tra questi paesi dovrebbe partecipare anche l’Ungheria;
  4. Bruxelles, ispirandosi al Piano Soros, vorrebbe obbligare ogni stato membro, inclusa l’Ungheria, a pagare 9 milioni di fiorini per ciascun immigrato come aiuto di stato;
  5. George Soros vorrebbe inoltre che i migranti ricevessero pene meno severe per i crimini da loro commessi;
  6. L’obiettivo del Piano Soros è quello di relegare in secondo piano le lingue e la cultura europea, cosi da garantire una più veloce integrazione degli immigrati irregolari;
  7. Una parte del Piano Soros prevede il lancio di attacchi politici contro quei Paesi che si oppongono all’immigrazione, e l’imposizione di pesanti sanzioni contro questi Paesi.

https://www.agenzianova.com/a/0/1644255/2017-09-19/ungheria-premier-orban-ribadisce-posizione-budapest-su-immigrazione-e-conferma-distanza-da-visione-bruxelles/linked : “Vogliamo un’Ungheria ungherese e un’Europa europea”, ha proseguito Orban, aggiungendo che il futuro dell’Ue dipende dalla scelta dei due distinti gruppi di paesi di rispettare o meno la volontà democratica dei cittadini nazionali. “Accettiamo il fatto che i paesi ‘di immigrati’ decidano di divenire tali, ma allo stesso tempo chiediamo che essi accettino la nostra scelta, opposta alla loro”, ha affermato il premier di Budapest. Il problema, secondo Orban, è che oggi “i paesi pro-immigrazione vogliono creare una differenza fra i due gruppi di nazioni, raccomandando però che anche noi ci comportiamo come loro; se ci rifiutiamo, ci forzano a farlo”. 

Se un Paese ha a cuore l’indipendenza della propria nazione, la sicurezza e la cultura nazionale è ovvio che non accetterà mai le pretese di Bruxelles. Se l’ondata migratoria porta avanti l’Islam – in una nazione profondamente cristiana – la popolazione si batterà con dignità e non perseguirà le errate politiche UE.

E se poi “devo dire la mia” mentre sono in ferie in una capitale sicura, ben organizzata, scenografica e pulita: preferite rilassarvi alle terme Gellért o preferite fare il bagno in questa piscina?


ALESSIA  http://liberticida.altervista.org/ e  http://www.orazero.org/